Di Cicco (il secondo da destra) in compagni del personale del “suo” Archivio di Stato |
Il consiglio comunale di Foggia sta per conferire la cittadinanza onoraria a Pasquale di Cicco, eminente storico ed archivista, tra gli studiosi che hanno scavato più profondamente nel passato e nella storia di Foggia e della sua provincia. È tra quanti conoscono meglio l’anima più profonda della città, che la sua intensa e proficua attività di ricerca e di produzione culturale ha contribuito a far conoscere, difendendo e consolidando le non molte tracce di memoria e di storia cittadina, sopravvissute agli scempi, alle distruzioni e alle devastazioni.
Il presidente del consiglio comunale ha inserito la concessione del riconoscimento all’ordine del giorno del consiglio comunale in programma oggi, dopo la Giunta Comunale aveva deliberato il proprio assenso alla cittadinanza onoraria, la cui proposta era partita dal giornalista e bibliotecario Maurizio De Tullio, ed era stata calorosamente sostenuta da Lettere Meridiane, che avea indetto una petizione on line, sottoscritta da centinaia di studiosi, intellettuali e cittadini.
“Il dottor Pasquale di Cicco, casertano di Maddaloni, a 85 anni non smette di fare ricerche, redigere studi, pubblicare volumi di gran pregio dedicati alla Storia di Foggia e della Capitanata – ha scritto De Tullio motivando la sua richiesta – .
Ma questa è solo la punta dell’iceberg, perché il dottor di Cicco è stato molto altro. Sta soprattutto nel suo passato di studioso e di storico Direttore degli Archivi di Stato di Foggia – il più importante del Mezzogiorno, dopo quello di Napoli, soprattutto per la nostra storia economica – che diresse ininterrottamente dal 1959 al 1994, anno del suo pensionamento. Alla prestigiosa sede di Foggia gli fu affiancata anche la Sezione di Lucera.”
Alla giunta comunale ed al consiglio comunale i ringraziamenti di Lettere Meridiane per la sensibilità manifestata.
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Caro Geppe Inserra, Pasquale Di Cicco lo vedo come un grande Maestro! Mai decisione più saggia. Senza il suo lavoro non saprei assolutamente orientarmi nella storia della nostra Capitanata. Ed è soprattutto grazie a lui, ai suoi studi accurati, alle sue ricerche preziose, alla sua totale passione, che potrò nel prossimo autunno pubblicare il mio "Gargano e Tavoliere al crepuscolo del Settecento. Le idee eversive di Domenico Maria Cimaglia sulla Regia Dogana di Foggia". Cordiali saluti!