Maurizio De Tullio mi invia, a commento della lettera meridiana sulla esclusione delle località balneari della provincia di Foggia dal “RI-ciclo in tour”, la nota che potete leggere di seguito. Al termine la mia risposta. Prego gli amici e i lettori del blog di leggerle entrambe.
Al peggio non c’è mai fine, devo ammetterlo con grande dispiacere cari lettori di Lettere Meridiane.
Mi riferisco alla vicenda del “RI-ciclo in tour”, l’interessante iniziativa sulla raccolta differenziata della plastica, promossa dal Consorzio nazionale COREPLA, che si svolgerà in Puglia dal 19 luglio al 1° agosto e che, stando alle ormai quotidiane doglianze di un blog serio come “Lettere Meridiane”, sarebbe l’ulteriore iniziativa volta a penalizzare la Capitanata.
Eh, no caro Geppe: stavolta proprio non ci sto. Nella tua nuova reprimenda hai esordito sostenendo di non volerti sottrarre al “dovere di cronaca” e per questo motivo hai deciso di occuparti della faccenda. Non ti ci vedo, però, nel ruolo di…addetto stampa ad honorem degli Ultras della Moldaunia.
Poiché era talmente evidente, nella mappa del RI-ciclo in tour”, l’assenza dei Comuni rivieraschi della nostra Provincia, avevo sùbito pensato ad una ragione che potesse giustificare questo ennesimo “attentato”.
Leggendo la mappa dei Comuni toccati, avevo immaginato ci potesse essere una semplice scelta logistica, avendo i promotori stilato un Programma che coinvolgesse il maggior numero di Comuni confinanti nelle date considerate. Poiché la Puglia è la Regione col maggior sviluppo costiero, probabilmente avevano scelto quelle località più facilmente gestibili sul piano operativo. Ma era solo una mia ipotesi.
Cosa fa, allora, il giornalista in questi casi? Si rivolge ad una fonte accreditata oppure spara bordate col lanciafiamme pur di sobillare il popolo in chiave antibarese? Io ho scelto la prima strada e ho cercato inizialmente l’avv. Gianfranco Grandaliano (foggiano, ex Presidente AMIU Puglia e da giugno commissario regionale AGER, l’Agenzia Territoriale della Regione Puglia per il Servizio di Gestione dei Rifiuti) e in seguito il dott. Massimo Di Molfetta (oriundo pugliese) del Consorzio nazionale COREPLA, organizzatore dell’evento.
Entrambi hanno confermato la mia ipotesi: “Dovendo fare necessariamente delle scelte – ha precisato Di Molfetta –, abbiamo cercato di mettere insieme località di medie dimensioni facilmente raggiungibili giorno per giorno. Si è trattato di mera scelta logistica senza alcuna logica discriminatoria! Del resto proprio in provincia di Foggia abbiamo fatto, come COREPLA, diverse iniziative che altri Comuni avrebbero potuto rivendicare”.
Anche l’avv. Grandaliano – che solo per praticità ho contattato per primo – mi aveva anticipato il senso di quella scelta, eliminando ogni possibile ipotesi…punitiva. “Si rivolga, però, al COREPLA perché, di fatto, l’iniziativa è la loro e noi l’abbiamo solo condivisa e sponsorizzata”.
Se vuoi, Geppe, puoi continuare a credere al pensiero “calimeriano” di Vincenzo Concilio, le cui argute considerazioni ci porteranno dritti-dritti alla iperuranica Moldaunia, con la contestuale scomparsa di foggiani incapaci, di politici foggiani iniqui, di malfattori, e, soprattutto, di un substrato culturale che da 150 anni non riusciamo a modificare. Naturalmente per colpa del Baricentrismo.
Caro Geppe, un consiglio mi viene spontaneo: lascia al dottor Concilio il ruolo di Presidente del Comitato Referendario per il passaggio della Capitanata dalla Puglia al Molise e sforzati di fare (anche) il giornalista e non solo l’analista politico. Che se proprio dobbiamo dirla tutta, anche quest’ultima figura implica la conoscenza dei fatti prima di una qualsiasi… dichiarazione di guerra al mondo.
Con affetto e stima e sempre cordialmente (Maurizio De Tullio)
Caro Maurizio,
scusa… ma la notizia dove sta? Ovvio che il Corepla non avesse alcun intento discriminatorio nei confronti della Capitanata, ci mancherebbe altro. Basta guardare la cartina delle località in cui si svolgeranno gli eventi per comprendere che ad ispirare la scelta sono state ragioni di natura logistica. Basti considerare che non è soltanto la Capitanata esclusa: nelle diverse tappe del tour non figura alcuna località costiera della Puglia ionica.
Questa vicenda è in un certo senso paradigmatica delle ragioni remote e prossime che hanno innescato il cosiddetto foggianesimo. Nessuno pensa che baresi e salentini tramino nottetempo contro la Capitanata, riunendosi in circoli carbonari, o che vi sia una consapevole volontà di danneggiare gli interessi dei cittadini dauni. Queste sono chiacchiere da bar. Proprio questa vicenda offre preziosi spunti di riflessione, che affido alla tua intelligenza.
Dice Di Molfetta: “Dovendo fare necessariamente delle scelte, abbiamo cercato di mettere insieme località di medie dimensioni facilmente raggiungibili giorno per giorno.”
Il fatto è che la Puglia è una regione lunga, e che se devi mettere assieme località di media dimensioni facilmente raggiungibili giorno per giorno fatalmente sei portato a privilegiare il centro e a tagliare fuori le località più periferiche: non è un caso che a lamentare l’esclusione totale siano le province di Foggia e di Taranto, e che la stessa provincia di Lecce si salvi per il rotto della cuffia, solo grazie a Melendugno.
La mappa disegnata da RI-Ciclo in Tour è assolutamente coerente con una visione da Puglie. Il problema è che sono molto pochi i cittadini pugliesi che ragionano in termini di Puglia.
Assicurare una ricaduta equa, omogenea ed equilibrata degli interventi dovrebbe essere una regola aurea, quando si concedono patrocini, o si promuovono iniziative itineranti sul territorio regionale, o si realizzano spot che dovrebbero promuovere la Puglia (e non le Puglie). Ma non succede se non di rado, e non è lanciando anatemi contro quanti pensano che a questo punto i confini della Puglia potrebbero essere proprio quelli disegnati da Corepla che la questione può essere efficacemente affrontata.
Geppe Inserra
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