La vera questione nel dibattito che si è aperto dopo il “botta e risposta” tra Geppe Inserra ed Enrico Ciccarelli sul tema baricentrismo e foggianesimo, è che hanno ragione tutti, e che forse il nocciolo del problema sta proprio nello schierarsi da una parte o dall’altra, in questo manicheismo che impedisce di rendersi conto che la verità sta nel mezzo. Ha ragione chi sostiene che il rampantismo barese ha danneggiato e danneggia la Capitanata, ha ragione chi punta il dito contro la miopia di foggiani e dauni, che ha impedito di cercare soluzioni alternative a problemi nevralgici come l’aeroporto o l’alta capacità ferroviaria.
La discussione prosegue, ed è un confronto vivace, serio, importante. Di seguito gli interventi di Maurizio De Tullio, giornalista, saggista e bibliotecario, Gianfranco Consiglio, ingegnere, e Pietro Fatigato, architetto. Al termine trovate i collegamenti agli articoli che hanno innescato il dibattito.
Saper leggere la realtà foggiana (con le sue incapacità di fondo, storici ritardi, rifiuto al lavoro di gruppo, infinita vis polemica gratuita ecc.) non significa difendere “i Baresi”.
Sposo, pertanto, dalla prima all’ultima sillaba l’intervento di Enrico Ciccarelli, anche perché buona parte delle sue condivise segnalazioni le ho lasciate su ‘Lettere Meridiane’ da almeno due anni, in precedenti interventi e/o risposte agli Ultras della Moldaunia.
Cordialmente
Maurizio De Tullio
Caro Enrico, Mi sento di non condividere quello che hai scritto e te spiego brevemente i motivi. Fermo restando che hai perfettamente ragione sull’abitudine a piangere dei foggiani e a dare sempre la colpa a qualcun altro. Tu parli di due argomenti: aeroporto e ferrovia.
Siamo d’accordo che si poteva meglio utilizzare l’aeroporto di Borgo Mezzanotte, ma ormai è stato scelto il Gino Lisa e parliamo di quello. Tu parli di scelte urbanistiche che hanno condizionato lo sviluppo dell’aeroporto. È un argomento che pratico per mestiere e devo dire che ti sbagli. O meglio è stato vero in passato ma parliamo di scelte fatte quando il Gino Lisa era pascolo per capre o ci si andava (anche io) a fare scuola guida. Le uniche scelte urbanistiche recenti riguardano l’Housing Sociale e le costruzioni che erano state progettate nel cono di decollo: sono state ridotte di circa la metà in altezza proprio per non intralciare i lavori di ampliamento della pista. Ampliamento che comunque viene osteggiato da Aeroporti di Puglia e dalla Regione con mille sotterfugi ed un solo motivo. E’ evidente che l’aeroporto di Foggia funzionante toglierebbe utenti all’aeroporto di Bari.
Ferrovia e alta velocità. Stiamo discutendo di 6 minuti. Foggia verrebbe bypassata per risparmiare 6 minuti. Ora mi risulta che Milano, Firenze, Roma, Napoli siano stazioni di testa. Cioè sono dei capolinea. Un treno arriva in un verso e deve ripartire nel verso opposto. E la perdita su Firenze o su Roma e ben superiore ai 6 minuti. Questo non ha impedito di realizzare l’alta velocità. Nessuno ha sostenuto che a Firenze bisognava costruire una seconda stazione per risparmiare 6 minuti. Quando andavo alle elementari mi insegnavano che Foggia era il nodo ferroviario più importante d’Italia dopo Bologna. E adesso? Perché Bari ha preteso e ottenuto il collegamento diretto con Roma senza passare per Foggia? Per risparmiare 6 minuti? Dai… non ci crede nessuno.
Ti do un ultimo spunto di riflessione: l’housing Sociale.
La conferenza di servizi finale porta la data del 29 novembre 2013. Da allora si è arenata in Regione e non va avanti. Sto parlando del mio mestiere e conosco benissimo tutta la vicenda. A novembre 2015 parlai personalmente con l’assessore regionale all’urbanistica che farfugliò una serie di scuse banali promettendo cose che non hanno mai più fatto. Inqualificabile il comportamento degli assessori foggiani che hanno messo completamente da parte il problema. A febbraio Landella affermò trionfalmente che entro Pasqua avremmo avuto la delibera di Giunta Regionale che avrebbe dato il via agli accordi di programma. È inutile ricordare che l’Housing Sociale porterebbe non meno di 3000 posti di lavoro per parecchi anni, oltre a riempire le casse comunali che piangono disperate. Ma i nostri politici dormono sonni profondi, noi foggiani piangiamo e Bari fa quello che vuole.
Gianfranco Consiglio
Caro Gianfranco,una precisazione: le stazioni di testa di Roma, Firenze e Napoli non sono stazioni per l’Alta Velocità. Per corrispondere in modo razionale al progetto di AV (6, 8 o 10 minuti d’orario fanno la differenza!), RFI ha costruito per quelle città nuove Stazioni Ferroviarie “passanti”: Roma Tiburtina, Firenze Belfiore, Napoli Afragola. Mi spieghi per quale logico e comprensibile motivo i treni dell’AV Bari-Roma avrebbero dovuto seguitare ad arrivare a Foggia e poi ripartire nel verso opposto, quando questo non accade più in nessuna altra città? Non sarebbe stato più sensato se, negli anni trascorsi, la politica e la classe dirigente locali si fossero impegnate per ottenere la costruzione di una nuova stazione (vedi il caso di Forlì), anche se dislocata sulla tratta per Borgo Cervaro, considerando l’esteso bacino interregionale di potenziali suoi utenti?
Enrico Ciccarelli ha perfettamente ragione anche sul Gino Lisa. Queste sono state le inutili, insulse, lamentose, vittimistiche battaglie che la “foggianità” ha ingaggiato in questi ultimi anni contro i ‘mulini a vento’. Ma nessuno però obiettò quando, anni addietro, si decise che la grande infrastruttura dell’Interporto, per scelte politiche prive di alcun supporto tecnico, dovesse sorgere a Cerignola e non a Foggia; occasione perduta, quella, per rafforzare la centralità di Foggia nella rete infrastrutturale (ferroviaria, aeroportuale, autostradale) nazionale. Basta con battaglie di retroguardia, mentre questa città sta morendo e la sua “meglio gioventù” la sta abbandonando per altri lidi.
Pietro Fatigato
- Geppe Inserra, Altro che foggianesimo. Baresi pigliatutto
- Enrico Ciccarelli, Foggia e i Foggiani devono far pace con la realtà
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