Anziani pugliesi sempre più soli, ma con tanta voglia di contare

L’intervento di Gianni Forte

Sono sempre di più i pensionati pugliesi che per pagare le bollette o l’affitto rinunciano a curarsi, e a volte perfino a mangiare. Questo il quadro desolante che emerge dall’inchiesta sulle condizioni di vita, i bisogni e i diritti dei pensionati Anziani di Puglia, promossa dallo Spi Cgil pugliese, l’organizzazione di categoria dei pensionati aderenti alla Cgil. I risultati sono stati presentati in mattinata a Bari, davanti a un uditorio folto e attento. Attuata dalla cooperativa Radici Future, l’inchiesta è stata condotta con l’innovativa metodologia VIVO (Video Interviste a Valutazione Oggettivo) che ha consentito di disegnare un quadro puntuale e particolarmente realistico della condizioni di vita degli anziani pugliesi,
Secondo il segretario generale dello Spi Cgil di Puglia, Gianni Forte, che ha introdotto i lavori, solitudine, salute e sicurezza sono i problemi più percepiti dagli anziani pugliesi, come del resto è chiaramente emerso anche dall’approfondita e stimolante video inchiesta proiettata nel corso della manifestazione.

Forte ha sottolineato l’importanza del protocollo d’intesa sottoscritto nello scorso mese di dicembre con la giunta regionale in materia sanitaria: “ma il confronto con le Asl nelle diverse province pugliesi non è decollato a causa dell’approccio autoreferenziale dei direttori generali delle Asl, che sembra non debbano dar conto a nessuno”. Il problema più grave resta quello delle liste d’attesa che non riguarda solo prestazioni divenute ormai proverbiali, come la mammografia. È purtroppo un problema generalizzato. “Chiediamo la drastica riduzione dei tempi di attesa e il potenziamento dei servizi.”
Il governatore Michele Emiliano ha dato notizia che la giunta regionale sta studiando la possibilità di separare le liste di attesa, distinguendole tra quelle riservate ai pazienti acuti e quelle che riguardano i pazienti cronici. Ma l’eventuale misura ricorda, francamente, la coperta troppo corta…
Un Emiliano in versione dichiaratamente meridionalista che non ha mancato di osservare come “Regione Puglia e pugliesi sembrano figli di un dio minore. Il Mezzogiorno ha bisogno di riequilibrio. Abbiamo ricondizionato 10 ospedali. Oggi il numero degli ospedali si è ridotto a 31 e sono già tanti. Ma fino a fino a qualche anno fa erano una settantina.”
Dopo aver sottolineato che il personale è ridotto ai minimi storici, Emiliano ha annunciato che è allo studio un provvedimento per la reperibilità dei medici di famiglia sabato e domenica.
Il sociologo Leonardo Palmisano, autore dell’apprezzata video-inchiesta, ha detto che rispetto a qualche anno fa l’universo anziani è più disarticolato e più preoccupato. “Gli anziani hanno una idea di sistema della società che dilata le loro preoccupazioni, in un momento in cui è sempre più difficile fare sistema.”

Ivan Pedretti

Ma secondo il segretario generale regionale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, “il bello è che non emerge un mondo rassegnato. Oltre al problema della salute il vero tema che viene prepotentemente fuori, è quello del lavoro dei giovani, il che lascia trasparire anche una forte volontà di partecipazione da parte dell’universo degli anziani e dei pensionati. I pensionati rappresentano per questo una parte importante non solo della società ma anche della Cgil.”
I lavori sono stati conclusi dal segretario generazione dello Spi Cgil, Ivan Pedretti, che ha espresso vivo apprezzamento per l’iniziativa dello Spi pugliese “che ha mostrato di saper andare incontro ai territori, di mantenere un rapporto molto vivo e molto solido con la base”.
“Dalla video inchiesta  – ha detto ancora Pedretti – emerge nitidamente che gli anziani non si fidano più dello Stato, ma la volontà di partecipazione e di protagonismo manifestata nelle interviste è sicuramente una buona notizia.”
Alla manifestazione barese ha preso parte una folta delegazione dello Spi Cgil della provincia di Foggia, guidata dal segretario generale Franco Persiano.

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Author: Geppe Inserra

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