Elezioni in Capitanata, bene il Pd e il centrosinistra. Ma votanti in calo.

La tornata delle elezioni comunali, che interessavano in Capitanata quattordici amministrazioni, ha confermato la tendenza alla disaffezione del corpo elettorale. Con il 64,6% di elettori, Foggia è tra le province pugliesi che ha votato meno. Peggio ha fatto solo Taranto (63,77%). La media regionale si è attestata sul 66,74%. Rispetto al precedente turno l’affluenza dei votanti ha perduto quasi due punti percentuali. L’ultima volta aveva votato infatti il 68,42% degli aventi diritti. La disaffezione non colpisce soltanto l’elettorale attivo, ma anche quello passivo: a Faeto non si è votato perché i due candidati sindaci non sono stati in grado di comporre le liste per il consiglio comunale.
Il risultato del test premia in generale il Pd ed il centrosinistra.
Il comune più atteso alle urne era Monte Sant’Angelo, dove si votava dopo due anni di gestione commissariale provocata dallo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.
La vittoria è andata al candidato del Pd, Pierpaolo D’Arienzo.  Con la sua lista civica Cambiamonte, D’Arienzo ha conquistato 4.383 voti, pari al 61,6%. Alla lista anche gli 11 seggi spettanti alla maggioranza. L’altra lista di centrosinistra, capeggiata da Luigi Mazzamurro, ha totalizzato 1.954 voti (27,5%) e 4 seggi. Al terzo posto Donato Troiano, ex sindaco Pds ed ex presidente dell’Asl, con la lista civica Verso il futuro, appoggiata dal centrodestra, con 773 voti (10,9%) e un seggio.
Non esaltante, l’affluenza alle urne: soltanto il 61,3% degli aventi diritto.
A Rodi Garganico, dove non si era candidato il sindaco uscente Nicola Pinto, l’ha spuntata l’ex sindaco Carmine D’Anelli, sostenuto dal Pd, che con la sua lista ha conquistato 1.454 voti (61,7%) battendo la candidata del centrodestra, Giovanna Amedei (903 voti, 38,3%).
A Rignano Garganico l’ha spuntata il giovane Luigi Di Fiore che capeggiava la lista civica Rignano che vorrei. Ha conquistato la fascia tricolore battendo con il 59,6% dei consensi Michele Ciavarella (Patto per Rignano) che si è fermato 40,4%. Vittoria del Pd anche a Carpino: con 1.490 voti (53,8%) Rocco Di Brina, stimato urologo foggiano, ha battuto l’avversario Nicola Trombetta (46,4%).
Nel Gargano erano chiamati alle urne anche i cittadini di Ischitella e Isole Tremiti. Nel comune che ha dato i natali a Giannone erano in corsa quattro candidati sindaci: ha vinto nettamente Carlo Guerra, sostenuto dal Pd e dall’Udc (1.491 voti, 57%) che ha nettamente staccato il vicesindaco uscente, Giuseppe D’Errico (676 voti, 25,9%). Al terzo posto la lista guidata dall’ex vicesindaco Leonardo La Malva, con il 13%. Il quarto candidato, Eustachio Caputo, ha totalizzato il 4,1%.
Come da tradizione, gli elettori di Isole Tremiti si sono recati in massa alle urne (85,43%) affidando la fascia tricolore ad Antonio Fentini, vincitore della competizione elettorale con il 68% dei consensi. Nettamente staccati gli altri due candidati sindaci, Basso Martella (27,6%) ed Arturo Santoro (4,4%).
Tre i comuni del Tavoliere chiamati al rinnovo del consiglio comunale. A Stornara, dove ha votato l’82,73% degli aventi diritto) si è confermato sindaco Rocco Calamita che ha largamente battuto, con l’80,15% dei voti l’avversario, Michele Mandriani (19.9%). Antonio Del Priore, a capo della civica “Innovazione”, sostenuto da Capitanata Civica, è stato riconfermato sindaco a Castelluccio dei Sauri con il 53,1%. Dietro di lui, Carmela Ciotti (Cambiamenti) con il 39,4%, e la candidata del Movimento 5 Stelle, Alessandra Augelli (7,6%). A Chieuti, gli elettori hanno affidato la fascia tricolore a Diego Iacono, che con il 57,7% ha battuto la sua sfidante Antonietta D’Ardes che si è fermata al 42,3%.
Vediamo come sono andate le cose nei Monti Dauni. A Orsara si registrava una situazione particolarmente effervescente con la netta spaccatura del centrosinistra, da molti anni alla guida del Comune. L’ha spuntata sul filo di lana il sindaco uscente Tommaso Lecce che con 888 voti (43,9%) ha sconfitto il candidato del Pd, Pierluigi Caraglia (780 voti, 38,6%). Terzo Michele Belluscio di Primavera Orsarese, con 353 voti (17,46%).
Nei Monti Dauni erano chiamati alle urne anche Motta Montecorvino, Panni, Roseto Valfortore e Celenza Valfortore. A Motta l’ha spuntata nettamente Domenico Iavaniglio che ha ottenuto quasi l’80% dei voti, battendo Roberto Calabrese (20.6%) e Massimo Salandra, protagonista di un autentico “caso”: ha ottenuto soltanto un voto!
A Panni Pasquale Circolo, con il 70,7% dei voti ha battuto Vito Montecalvo (29,3%). Cambio della guardia in municipio a Celenza Valfortore, dove con il 55,1% Luigi Iamele ha sconfitto il sindaco uscente Massimo Venditti (44,9%).
A Roseto Valfortore si è recato alle urne soltanto il 38,17% degli aventi diritto. L’ha spuntata Lucilla Parisi, già più volte sindaca in passato del piccolo centro subappenninico, che si è imposta sul rivale Matteo Caldarella con il 55,2% dei voti. L’avversario ha totalizzato invece il 44,8%.

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Author: Geppe Inserra

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