Cinemadessai | Il generale Della Rovere, controverso capolavoro

OGGI
Film discusso e controverso, Il generale Della Rovere va comunque ritenuto uno degli esiti più alti nella stagione neorealista e della cinematografia di Roberto Rossellini.
Tratto da un racconto di Indro Montanelli sceneggiato da Diego Fabbri, Sergio Amidei e dallo stesso Rossellini, la pellicola riluce grazie anche alla splendida interpretazione di Vittorio De Sica che vi indossa i panni di Giovanni Bertone, un piccolo truffatore che, fingendosi generale dell’esercito, truffa i familiari dei prigionieri dei tedeschi. Scoperto dalla Gestapo e arrestato, è costretto a collaborare con la polizia tedesca in cambio della libertà. Raccoglierà informazioni sui partigiani in prigione, ma tra le mura del carcere imparerà anche a riconoscere ed ammirare la dignità, la coerenza con i valori della verità. E la sua vita cambierà.
Il film conobbe un grande successo al botteghino, vinse il Leone d’oro alla ventesima Mostra del Cinema ex aequo con “La grande guerra” e il Nastro d’argento per la migliore regia.
La critica si divise. Pier Paolo Pasolini lo giudicò “un avvenimento davvero importante, che mostra che esiste una cultura capace di togliere nuovamente la maschera all’Italia, vedere ancora la sua faccia vera, quindici anni dopo”. Bosley Crowther, sul New York Times nel 1960, scrisse che che “nel complesso il film è splendido, sempre più articolato e profondo a mano a mano che procede”. Franco Fortini criticò invece la “conversione” di Della Rovere: “Il falso generale non scorge nessuna verità nei resistenti ma solo il loro coraggio. Questa la differenza dal prete di Roma città aperta. L’equivoco morale ed estetico del film è nell’aver trasformato lo spirito resistenziale in una specie di eterna conversione al bene e al sacrificio di sé.”
Assolutamente da non perdere. Stasera, su Tv2000, alle 21.05.
DOMANI
David Lynch è un maestro nel sovvertire i canoni del cinema di genere, e lo dimostra alla grande in Velluto Blu, con Kyle MacLachlan, Isabella Rossellini, Dennis Hopper, Laura Dern, Hope Lange, che Iris mette in onda domani sera, alle 23.15.

La pellicola è un noir che si snoda su una vicenda complessa, che prende il via con il rinvenimento da parte del giovane  Jeffrey Beaumont di un orecchio nel prato vicino casa sua. Il ragazzo denuncia la cosa al tenente Williams, che gli raccomanda di non impicciarsi. Per tutta risposta Jeffrey s’innamora della figlia del poliziotto, Sandy, e assieme alla ragazza prende ad indagare.
Finisce sulle tracce di una cantante di night, Dorothy Vallens (splendidamente interpretata da Isabella Rossellini), e qui cominceranno i guai.
La storia evolve via via verso l’incubo e la perdizione.  Una sorta di discesa verso gli inferi che coincide con un torbido e demoniaco mondo sotterraneo, fatto di violenza, sesso, traffico di droghe e polizia corrotta che fa da contraltare alla rispettabile cittadina di provincia in cui è ambientata la storia, almeno in superficie.
Il titolo originale del film è tratto dalla canzone omonima di Bobby Vinton, cantata nel film da Isabella Rossellini in un locale notturno, lo Slow Club.
Velluto blu anticipa diversi elementi poi diventati frequenti nella filmografia di Lynch, come la presenza di donne vittime di abusi, l’aspetto torbido delle piccole città e l’utilizzo non convenzionale di canzoni d’epoca. Un film da vedere.

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Author: Geppe Inserra

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