Ci è cascata anche Internazionale, prestigiosa rivista che settimanalmente pubblica una selezionata raccolta di servizi ed articoli tratti dal meglio della stampa democratica di tutto il mondo, attribuendo, erroneamente, la collocazione del Grand Ghetto a Rignano Garganico. È accaduto nella didascalia della foto e nella cartina che accompagna l’eccellente saggio di Sergio Goffredo e Susi Meret, tratto da Open Democracy, di cui ci siamo occupati qualche giorno fa, in un’apposita lettera meridiana.
L’articolo è corretto, ma risulta sbagliata la didascalia della foto, che potete vedere qui sopra, e di conseguenza è arbitrario anche il coinvolgimento di Rignano nella cartina, pubblicata a fianco della foto.
Ho scritto a Internazionale la mail che segue:
“Sono un vostro lettore affezionato. Vi seguo fin dal primo numero della rivista, e considero Internazionale un modello di obiettività, autonomia e correttezza dell’informazione.
Sono pertanto rimasto sorpreso rilevando anche anche Internazionale è incorsa nello stesso errore di tante altre testate, collocando erroneamente il Grand Ghetto del Tavoliere (didascalia della fotografia alle pagine 32 e 33 di Internazionale 1207) a Rignano Garganico.
La baraccopoli sorge nelle campagne di San Severo, e nulla c’entra con Rignano Garganico, come lascia invece trasparire anche la cartina pubblicata a pagina 33.
Ho segnalato l’errore all’indirizzo di posta elettronica indicato sulla rivista. Per completezza di informazione, mi permetto di invitarvi a leggere quanto ho scritto sull’argomento sul mio blog, Lettere Meridiane.
http://letteremeridiane.blogspot.it/2017/03/ghetto-di-rignano-la-bufala-del-secolo.html”
La risposta di Internazionale non si è fatta attendere, e la correzione è stata pubblicata nel numero in edicola in questi giorni, come potete vedere dalla immagine.
Condivido questa esperienza con i tanti cittadini di Rignano e del Gargano che hanno stigmatizzato la bufala propalata dai giornali in questi anni, con un’evidente danno d’immagine per il bel paesino della Montagna del Sole.
Più che con risolgere diffide erga omnes, sarebbe tuttavia il caso di organizzare un monitoraggio sistematico delle notizie sul Grand Ghetto che chiamano impropriamente in causa Rignano Garganico, in modo da poter intervenire presso le testate giornalistiche, caso per caso, con la richiesta opportune rettifiche e precisazioni.
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