Il Santo Padre allo Zaccheria, mentre ascolta una tarantella, battendo il tempo con l’opuscolo che ha in mano |
Trent’anni fa, tra il 23 e il 25 maggio del 1987, Foggia e la Capitanata vissero tra storiche giornate: papa Giovanni Paolo II venne in Capitanata in occasione del centesimo anniversario della nascita, a Pietrelcina, di Padre Pio. Fu un tour molto intenso che portò Karol Wojtyla prima a San Giovanni Rotondo, dov’era già stato, da parroco e da vescovo, quindi a Monte Sant’Angelo, Manfredonia, Foggia, Incoronata, San Severo, Lucera, Troia, Bovino, Ascoli Satriano e Cerignola.
Trent’anni dopo, la ricorrenza sembra essere passata abbastanza inosservata, ma allora si trattò di un momento senza precedenti che fu accompagnato da una straordinaria e mai più ripetuta partecipazione popolare.
Lettere Meridiane lo ricorda pubblicando un estratto dal libro Il decennio debole, di Geppe Inserra, in cui l’autore ha raccontato gli anni Ottanta, che sono stati per la Capitanata il decennio della disillusione e dell’inizio della crisi. Inserra giudica la visita papale l’evento più importante di quegli anni. Ecco il testo.
Il Pontefice durante l’omelia, a San Giovanni Rotondo |
Le cronache del mese di maggio del 1987 sono tutte dedicate alla visita del Papa alla Provincia di Foggia: è l’evento più importante del decennio. Giovanni Paolo II arriva nel pomeriggio del 23 maggio. L’ultima visita di un Pontefice alla provincia di Foggia risale a 715 anni prima (l’ultimo fu Gregorio X). È il sessantacinquesimo viaggio di Papa Wojtyla, dall’inizio del suo pontificato, ed è la prima volta che il Santo Padre visita una intera provincia ecclesiastica.
Il programma della “tre giorni” è intenso. La prima tappa è San Giovanni Rotondo, dove il Pontefice viene accolto da un’immensa folla: “Siate sempre degni della testimonianza che qui ha dato Padre Pio”, dice il Pontefice, scatenando un’autentica ovazione. Subito dopo la Messa, il Papa si reca a pregare sulla tomba del frate delle stimmate. Domenica 24 maggio, un’altra intensa giornata: dopo aver sostato al Santuario di Monte S. Angelo, il Papa scende a Manfredonia. Quindi giunge nel capoluogo, dove celebra la messa davanti a decine di migliaia di persone, all’aeroporto “G. Lisa”. Nel pomeriggio incontri con il clero, poi l’abbraccio ai bambini e alle loro famiglie a Incoronata, quindi il momento forse più significativo della “tre giorni”. Allo stadio comunale Zaccheria, Giovanni Paolo II incontra i giovani, cui rivolge parole di incoraggiamento e di speranza: “La giovinezza rimane un tesoro prezioso”.
Lunedì 25 un altro tour de force: da Foggia il Papa raggiunge S. Severo, dove celebra la Messa, poi Lucera, dove si raccoglie in preghiera sulla tomba di S. Francesco Fasani che egli stesso, qualche mese prima, aveva proclamato Santo, poi Troia.
Nella cittadina del rosone, la visita conosce un altro momento di toccante umanità: il Papa si reca a visitare la tomba di Mons. Giovanni Pirotto, vescovo troiano, suo amico ai tempi del Concilio Vaticano II. Ma non è ancora finita la “kermesse” di Wojtyla: dopo Troia, il Papa visita il santuario della Madonna di Valleverde, Bovino, Ascoli Satriano, a Cerignola, ultima tappa del suo viaggio: “La disoccupazione è un male morale, state uniti per combatterla.”
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