Storie di ciclismo: il grande Tutolicchio di Lucera e la prima volta del Giro in Capitanata

Grazie al rinvenimento del Diploma di benemerenza rilasciato dal direttore della Gazzetta dello Sport al Circolo Cacciatori di Foggia per la collaborazione offerta al Giro d’Italia, Lettere Meridiane ha pubblicato ieri un articolo sul secondo passaggio della corsa rosa, nel 1913.
Dopo aver raccontato ad amici e lettori di Lettere Meridiane tutti gli arrivi e le partenze del Giro da Foggia o località della provincia di Foggia (trovate qui la terza ed ultima puntata, con i collegamenti utili per leggervi anche le altre due), Maurizio De Tullio ci gratifica di un’altra deliziosa chicca, il racconto della primissima volta del Giro d’Italia in Capitanata. Successe alla terza edizione della corsa rosa, nel 1911. Ecco quanto scrive Maurizio, che ringrazio molto per la sua disponibilità e la sua passione.

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Caro Geppe,
nel solco della ricerca storica mi sento di fare un doveroso omaggio a te e a LM, riproponendo il servizio in quattro pagine che curai nel maggio del 2010 per l’amata rivista “Diomede”, che allora dirigevo con l’aiuto di Cesare Soldi e Francesco De Vito della società Koinè comunicazione di Foggia.
Nel secondo numero del secondo anno della rivista, proprio in occasione della tappa lucerina del Giro N° 93, quello appunto del 2010, mi tuffai nel passando andando a recuperare le notizie e i dettagli necessari per ricostruire la storica giornata della prima volta del ‘Giro d’Italia’ a Foggia e a Lucera.
Tu, in parte l’hai già fatto, recuperando il bell’articolo de “la Stampa”, ma il servizio che pubblicammo era più esaustivo, grazie alle cronache del “Foglietto” di Lucera e del “Secolo” di Milano.

Troverete il riferimento anche ad un episodio doloroso e misterioso: la morte del ciclista Rho, caduto in un dirupo, anche se questa morte è rimasta clamorosamente nel mistero. Leggere per credere!
Infine ho pensato di riproporre, nella quarta pagina del servizio, una scheda biografica dedicata al grande Domenico Tutolo, lucerino poi morto a San Severo, che fu il primo ciclista pugliese a partecipare al ‘Giro d’Italia’ e uno dei pochi meridionali di quei primi anni ruggenti.
Spero che questo contributo serva ad arricchire la pubblicistica sportiva di Capitanata, tutta presa quasi sempre a rendicontare le sole imprese pallonare delle sue squadre e dei suoi uomini.
Cordialmente, Maurizio De Tullio.

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Potete leggere, qui sotto, la scheda dedicata a Domenico Tutolo, mentre cliccando qui, potete scaricare l’estratto dalla rivista Diomede.

Il lucerino amato da Girardengo DOMENICO TUTOLO che corse tre volte al «Giro d’Italia»

Era nato a Lucera il 27 febbraio 1906. È stato il più bravo e famoso ciclista di Capitanata degli anni Venti e Trenta. Vincitore di uno sterminato numero di gare a livello regionale e meridionale da dilettante, da professionista corse solo dal 1924 al 1929. L’atleta partecipò ad alcuni Giri d’Italia tra cui l’edizione n. 12 del 1924 che il 22 maggio passò proprio da Lucera. Per l’occasione sorse anche un comitato per sostenere il loro concittadino che, tra l’altro, aveva anche molti sostenitori all’estero. Dagli Stati Uniti i lucerini inviarono a beneficio degli sforzi del bravo ciclista la somma di 600 lire.
Quella edizione del “Giro d’Italia” si rivelò tra l’altro storica: vi partecipava, infatti, Alfonsina Strada, romagnola verace, prima e unica donna a partecipare con i maschi alla grande corsa ciclistica. Tutolo alla fine si piazzò ottimamente 210 su oltre 100 partecipanti. L’anno dopo prese ancora parte al Giro ma alla 5a tappa fu costretto al ritiro, per problemi muscolari. Il giorno prima era giunto primo dei meridionali. Nel 1926 con la società sportiva “Agricola Pirelli” di San Severo insieme al foggiano Alfredo Maffei partecipò alla Milano-Sanremo, vinta da Girardengo, giungendo 21° (mentre Maffei 34°). Tutolo in quella gara s’impose sul traguardo volante di Binasco. Il grande campione prese in simpatia il talento lucerino soprannominandolo “Tutolicchio”.
Sempre nel 1924 Tutolo vinse la prima edizione di una corsa tuttora viva, il “Giro Ciclistico del Cigno”, che si corre in Molise ed è ormai una classica del ciclismo dilettantistico nazionale. È forse l’anno in cui il campione lucerino si espresse meglio: nel giro di pochi giorni vinse anche il “Giro di Calabria”, una gara su pista ad Andria e la Coppa Amitrani a Bari.
Nel 1925 a Lucera muore la moglie del ciclista e l’anno dopo le cose non vanno meglio. Partecipando al “Giro di Sicilia”, Tutolo cade battendo fortemente la testa. Viene ricoverato all’Ospedale di Caltanissetta. Riprenderà poco dopo a correre e a vincere ancora tantissimo, soprattutto a livello dilettantistico. Parteciperà per la terza e ultima volta al “Giro d’Italia” nel 1928, stavolta con la società di casa, lo Sporting Club Luceria “Alfio Lepore”, intestata al grande pilota aeronautico lucerino di fama nazionale. Finirà 66° (su 126 partecipanti). Con lui quell’anno anche un altro lucerino, Achille Pietrosanto, che giunse 115°. Terminerà la carriera alla fine degli anni Trenta.
Da: Dizionario Biografico di Capitanata. 1900-2008, di M. De Tullio, Agorà, Foggia, 2009
Diomede n.2/10

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Author: Maurizio De Tullio

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