Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco |
Verrà presentata oggi, al Salone del Libro di Torino, la nuova edizione del libro “Sacco Vanzetti” di Salvatore Ciccone, curata da Vito Antonio Leuzzi, storico e direttore dell’Ipsaic (Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea).
Giornalista poliedrico e saggista rigoroso, collaboratore del Corriere della Sera, per molti anni direttore dell’ufficio stampa del Consorzio per la Bonifica della Capitanata e del periodico Bonifica, Ciccone è stato tra i più attenti studiosi delle figure dei due anarchici italiani, ingiustamente condannati alla pena capitale in America, dov’erano emigrati per trovare lavoro.
Il suo libro si segnala per essere riuscito a ricostruire aspetti inediti della vicenda che novant’anni fa appassionò l’opinione pubblica mondiale, suggellando, con l’esecuzione dei due italiani, uno dei più clamorosi errori della storia, dettati dal pregiudizio, dall’intolleranza e dal razzismo.
La presentazione dell’opera di Salvatore Ciccone, pubblicata da Edizioni del Sud, ha luogo per iniziativa del Consiglio Regionale della Puglia, nell’ambito della presentazione del progetto biennale “Processi migratori e immigratori nella storia dell’ultimo secolo tra accoglienza, pregiudizio, intolleranza e razzismo” in occasione del Novantesimo anniversario della morte di Nicola Sacco, pugliese di Torremaggiore, e Bartolomeo Vanzetti.
L’appuntamento è in programma dalle 14 alle 15 di venerdì 19 maggio, nello stand della Regione Puglia.
Nell’occasione, sarà presentato anche “Sul fiorito melograno. Catalogo delle opere di Pasquale La Rotella” di Maria Grazia Melucci, Edizioni Dal Sud. Per l’occasione interverranno: Daniela Daloiso, dirigente della Sezione Biblioteca e Comunicazione Istituzionale del Consiglio regionale della Puglia, Vito Antonio Leuzzi, direttore Ipsaic, Prospero Cerabona, Presidente della Fondazione Giorgio Amendola, Lorenzo Tibaldo, storico, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Giorgio Amendola, Maria Grazia Melucci, autrice, Alberto Fassone, musicologo del Conservatorio di Bolzano conclude Andrea Ponticelli, editore.
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