Cinemadessai | Oggi il capolavoro “maledetto” di Marco Ferreri

OGGI

Il passaggio televisivo di Dillinger è morto, il capolavoro di Marco Ferreri, è sempre cosa rara e dunque da salutare con piacere, Perché su questo film, nonostante siano trascorsi ormai quasi 50 anni dalla sua uscita nelle sale, nel 1969, e dalle roventi polemiche che l’accompagnarono, permane un’aura di opera maledetta.
La chiave sta all’atmosfera di violenza, a volte esplicita, più spesso latente ma immanente, che accompagna il racconto, metafora della stessa vita che, secondo Ferreri, è insulsa e violenta.
Il racconto è minimale. Vi si narra di Glauco, ingegnere (Michel Piccoli) che rientra a casa una sera come tante, dopo aver attraversato le anonime strade di una città come tante. A casa trova sua moglie, Anita (Anita Pallenberg), a letto per un malore, e decide di prepararsi la cena. Mentre rovista nella dispensa in cerca degli ingredienti, rinviene una pistola, avvolta e nascosta nella carta di un quotidiano d’epoca che riporta in prima pagina la notizia della morte del gangster John Dillinger.
L’insulta serata prosegue tra approcci sessuali verso la cameriera Sabina (Annie Girardot) e un tentativo di suicidio che non si consuma, ma che è la vera chiave del film: cercare di togliersi la vita è l’inevitabile conclusione di una vita-non vita, di una vita che è già morte. Date queste premesse, la storia non potrà che giungere alle sue estreme, e drammatiche, conseguenze.

Il film venne acclamato dall’influente rivista francese di cinema Cahiers du cinéma, la critica lo considera come il film migliore del regista italiano. Presentato in concorso al 22º Festival di Cannes, è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare. È possibile rivederlo stanotte, all’1.05, su RaiMovie. Vale veramente la pena.
DOMANI

Qualcuno ritiene Caccia al Ladro (1955) una delle opere minori di Alfred Hitchcock, ma non è così. A parte il fatto che il cinema del maestro inglese è sempre di livello così alto che è difficile trovare film che possano essere ritenuti “minori”, Caccia al ladro si segnala per la sua godibilità, pur non rientrando nei canoni più tipici dell’opera di Hitchcock. Stratosferico il cast, in cui primeggiano Grace Kelly e Cary Grant.

Quest’ultimo indossa i panni di John Robie, un ex ladro di gioielli conosciuto con il nome d’arte de “il gatto” che si è ormai ritirato dalla professione e, dopo aver partecipato alla Resistenza francese, vive serenamente in Costa Azzurra. Il tranquillo menage viene turbato da un’ondata di furti messi a segno con la tecnica de “il gatto”, sicché la polizia e gli stessi compagni della Resistenza sospettano di lui. Per fugare ogni equivoco Robbie dovrà darsi da fare per acciuffare il vero furfante. Il primo passo sarà quello di contattare le possibili vittime: così farà conoscenza della ricca americana Jessie Stevens (Jessie Royce Landis), vedova di un petroliere, e la sua affascinante e sofisticata figlia Frances (Grace Kelly). Non solo riuscirà nell’impresa di acciuffare il vero ladro, ma troverà l’amore della vita.
Caccia al ladro ottenne il Premio Oscar alla Miglior fotografia con Robert Burks, ed è stato inserito dall’American Film Institute al 46º posto nella lista dei 100 migliori film sentimentali di tutti i tempi.
Da vedere. Domani sera, su LA7 alle 21.10.

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Author: Geppe Inserra

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