Antonio Capuano è tra i registi italiani più bravi nel raccontare storie di periferia, che hanno per protagonista l’infanzia e per ambientazione l’area metropolitana di Napoli. Ne L’amore buio la tematica di fondo è la stessa, ma forse per la prima volta nella sua lunga carriera, Capuano si immerge non soltanto nei modi d’essere del proletariato urbano, ma anche in quelli della borghesia, mettendo a confronto due mondi, e perfino due concezioni della vita.
Ne esce una storia intensa, e niente affatto banale: siamo a Napoli, dove, alla fine di una domenica di sole, mare, tuffi e pizza, quattro ragazzini, stuprano Irene, anche lei adolescente. Uno di loro, Ciro, la mattina dopo va a denunciare sé e gli altri. Sono condannati a due anni di reclusione. I due mondi, così opposti e diversi, si attrarranno e addirittura, forse, si incontreranno e fonderanno. Con Irene de Angelis, Gabriele Agrio, Valeria Golino, Corso Salani, Luisa Ranieri e Fabrizio Gifuni.
Ha scritto FilmTv della pellicola di Capuano: “Il nuovo, splendido volo di Capuano si discosta nervosamente e scorbuticamente dalla normalità delle immagini e dei suoni ricorrenti. Le inquadrature sono gocce che perforano lo schermo, rumori che bucano i muri e oltrepassano le finestre bloccate dal ferro dei dolori e delle pene, sono parole scritte col pennarello su improvvisati brogliacci d’amore.”
Da non perdere, nonostante l’ora problematica. Stanotte, su Rai2, all’1.10.
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