OGGI
Un inno al cinema. Come illusione e come sogno. La storia parallela di un ragazzo, Hugo Cabret, che si è messo in testa di portare a compimento la folle invenzione di suo padre, un automa, e di George Melies, illusionista e inventore del cinema come arte, come illusione, come finzione.
Una storia densa, scelta da Martin Scorsese per professare il suo amore verso la settima arte, sostenuta da una fotografia memorabile.
In onda stasera su Rai 4, alle 21.05, Hugo Cabret fece incetta di Oscar nella edizione 2012 del Premio: Miglior fotografia, Migliore scenografia, Migliori effetti speciali, Miglior sonoro, Miglior montaggio.
Vale veramente la pena di vederlo.
“Come in Le voyage dans la Lune – si legge su FilmTV – il razzo s’abbatte sulla Luna-uomo, conficcandosi in un occhio, così la creatura di Martin Scorsese, Hugo Cabret, scaglia nei nostri occhi lampi di meraviglia, di magia, d’illusione. Lampi atavici che giungono, attraverso una complessa rete d’ingranaggi perfettamente funzionanti, laddove pulsano desideri e ricordi, travagli e speranze, bisogni e voglie d’avventura: il cuore. Ovvero la quintessenza dell’Arte cinematografica.”
DOMANI
Un film di rara poesia, che vive di sguardi e silenzi e sommesse armonie, senza rinunciare alla denuncia, netta ed irreversibile, dell’orrore e delle infamie di cui si rese colpevole il nazismo.
Personalmente ritengo Il pianista di Roman Polanski una delle migliori pellicole mai realizzate sull’Olocausto. La narrazione è divisa in due parti e due pesi.
Nella prima si vede la tempesta in arrivo. La più grande tragedia dell’umanità viene rappresentata da piccoli episodi densi di significato. Poi, quando tutto sembra perduto, nella seconda parte la vicenda evolve. L’orrore resta, ma non ha la meglio sulla speranza, incarnata dalla musica.
Tratto dal romanzo autobiografico omonimo di Władysław Szpilman, il film racconta le vicissitudini patite dall’autore, famoso pianista ebreo, durante la guerra. Il racconto dell’autore procede dallo scoppio della seconda guerra mondiale con l’invasione della Polonia da parte delle truppe tedesche, all’occupazione di Varsavia, la creazione del ghetto, la vita e la sopravvivenza nel ghetto, dove Szpilman (interpretato da Adrien Brody) si unisce agli abitanti e affronta la fame e la miseria. Quando ormai l’Armata Rossa è alle porte della città e del ghetto resta solo un cumulo di macerie, il pianista conosce un ufficiale tedesco (interpretato da Thomas Kretschmann) appassionato di musica, che lo aiuterà senza mai dirgli il suo nome… Solo dopo molte ricerche scoprirà che si tratta di Wilm Hosenfeld, arrestato e morto per le torture patite in un campo di concentramento sovietico. In considerazione del suo lavoro umanitario, le autorità ebraiche, proprio su proposta del figlio di Szpilman, lo insignirono del riconoscimento di Giusto tra le nazioni. Il film ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 2002.
Domani sera, su Iris, alle 21.00.
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