OGGI
Prendete una storia bizzarra, un attore (Jeff Bridges) che la interpreta in modo sublime, un paio di autori che conoscono a menadito ogni più piccolo ingranaggio dello spettacolo cinematografico, e il cult movie è servito. L’impresa è riuscita alla grande a Joel ed Ethan Coen formalmente regista e produttore (in realtà hanno curato insieme la regia) di uno dei cult più grandi e più citati di tutti i tempi: Il grande Lebowski, in onda stasera su Iris alle 21.00.
Scatenato, eccessivo, politicamente scorretto, pieno zeppo di trovate che avvincono lo spettatore dal primo all’ultimo fotogramma, sorretto da una sceneggiatura che rappresenta in se stessa un manuale di scrittura cinematografica (anche questa firmata, come il soggetto, dai fratelli Coen),
il film racconta la storia di Jeffrey Lebowski, detto Drugo (Dude nella versione originale), un fannullone che vivacchia senza troppi problemi tra partite di bowling con gli amici Walter e Donny, fumate di marijuana e grandi bevute di White Russian.
Fino a quando nella sua vita non irrompono due sgherri, che lo aggrediscono scambiandolo per un miliardario suo omonimo, picchiandolo brutalmente e rovinandogli un tappeto, cui Drugo tiene molto, al punto che decide di farselo risarcire dal suo facoltoso omonimo: viene così coinvolto in un’intricata serie di vicende che lo invischiano, suo malgrado, in rapimenti e riscatti, in compagnia di artisti pazzoidi e giocatori di bowling che si credono delle divinità.
Cast stellare: danno man forte a Jeff Bridges, John Goodman, Steve Buscemi, David Huddleston, Julianne Moore, John Turturro e Ben Gazzara.
Il mondo e la concezione della vita di Lebowski sono diventati dopo l’uscita del film tema di saggi e di articoli anche di natura scientifica, comprese le migliori tecniche di preparazione del White Russian. A Louisville e in altre città americane, si svolge annualmente il Lebowski Fest, con visioni collettive della pellicola, concerti, dibattiti. Insomma, un vero e proprio oggetto di culto. Da vedere e rivedere, ogni volta che si può.
DOMANI
Niente fu come prima, nel cinema italiano, quando uscì nelle sale Ricomincio da tre. Mai esordio dietro la macchina da presa fu così convincente e travolgente come quello di Massimo Troisi, mai alchimia tanto riuscita tra il suo modo di recitare, divertito, ingenuo, a volte trasognato, e il suo modo di raccontare, divertito e divertente, surreale eppur sempre autentico e vero. Entrambi spiazzanti, entrambi che si entrano subito dentro.
Eppure, non era facile, raccontare la “solita” storia del giovane napoletano che va a cercare fortuna altrove, in una Firenze mille miglia distante e diversa dalla città partenopea, da suoi colori, da San Gennaro e dai miracoli sempre attesi e mai concessi. C’era il rischio di cadere nel deja vu, però Massimo lo esorcizza mostrando al mondo un cinema diverso, nuovo, con una vis comica che non si vedeva da anni.
E pensare che Ricomincio da tre nacque come classico film indipendente. Il produttore Fulvio Lucisano racconta che portò il film in prima proiezione assoluta a Messina, quando altrove nessuno era interessato: da quell’entusiasmante debutto iniziò l’enorme successo del film che in seguito divenne campione di incassi al botteghino italiano.
Lo stesso Troisi fu acclamato dal pubblico ricevendo molti premi per la regia e per l’interpretazione di Gaetano.
David di Donatello, Miglior film a Massimo Troisi, Fulvio Lucisano e Mauro Berardi, Miglior attore protagonista a Massimo Troisi; Nastro d’argento, Miglior regista esordiente a Massimo Troisi, Migliore produttore a Fulvio Lucisano e Mauro Berardi, Miglior soggetto a Massimo Troisi; Globo d’oro, Miglior opera prima a Massimo Troisi; Miglior attore rivelazione a Massimo Troisi; Grolla d’oro, Miglior attore esordiente a Massimo Troisi.
Imperdibile, da vedere e rivedere ogni volta che si può. Riesce sempre a strapparti un sorriso, Massimo… Domani sera, a mezzanotte, su Paramount Channel.
Views: 1