OGGI
Alla sua uscita in sala, Diciotto anni dopo, opera prima di Edoardo Leo mi colpì non poco, per il garbo della pellicola, sospesa tra commedia e dramma, e per l’efficacia dell’approccio “on the road”, nonché per la simpatia dello stesso Leo come attore, qui affiancato con eccellenti risultati da Marco Bonini (che è anche co-sceneggiatore e che è noto al pubblico delle sale d’essai per essere produttore indipendente) , e da un cast di peso, che comprende Sabrina Impacciatore (notevolissima), Eugenia Costantini e Gabriele Ferzetti.
Il soggetto potrebbe sembrare sulle prime banale, ma la sceneggiatura e la regia offrono un approccio originale ad un tema – quello dell’incontro forzato a seguito dell’improvvisa dipartita di una persona cara – già altre volte praticato dal cinema italiano e non.
La storia racconta di Mirko, un meccanico di Roma, che perde improvvisamente il padre e si trova costretto a richiamare dall’Inghilterra suo fratello Genziano, che da molti anni risiede a Londra dove lavora come broker finanziario. I due non si vedevano da molto tempo, precisamente dal momento nel quale morì la madre nel corso di un incidente stradale.
La pellicola segue il viaggio che da Roma a Reggio Calabria porterà di due fratelli Mirko e Genziano a cercare una ‘quadratura’ del loro rapporto, ma nulla sarà scontato, compreso il finale.
Ha scritto FilmTv: “Commedia all’italiana, commedia agrodolce di viaggio che a noi riesce solo in corsia di Sorpasso. Attori che diventano autori, un’altra perla della nostra generazione di fenomeni.”
Un bel film, da vedere. Stanotte, su Rai2, all’1.10.
DOMANI
Magnifica presenza è stato ritenuto da diversi critici l’opera migliore di Ferzan Ozpetek, che in questo film mette da parte le tematiche che avevano contraddistinto le sue opere precedenti, prendendo le distanze da quella attenzione al privato che rappresentava il suo marchio d’origine, per realizzare una commedia sospesa tra surrealismo e fantasia, in cui si alternano con efficace tensione narrativa emozioni, complicità, distacco.
La storia è del tutto nuova ed originale per il regista italo-turbo, qui molto efficacemente coadiuvato da un cast di notevole calibro: Elio Germano, Paola Minaccioni, Beppe Fiorello, Margherita Buy, Vittoria Puccini.
Al centro della storia c’è Pietro, che ha 28 anni, arriva a Roma dalla Sicilia con un unico grande sogno: fare l’attore! Tra un provino e l’altro sbarca il lunario sfornando cornetti tutte le notti. È un ragazzo timido, solitario e l’unica confusionaria compagnia è quella della cugina Maria, praticante in uno studio legale dalla vita sentimentale troppo piena.
Dividono provvisoriamente lo stesso appartamento legati da un rapporto di amore e odio in una quotidianità che fa scintille, fino a quando Pietro non trova, finalmente, una casa tutta per sé, un appartamento d’epoca, dotato di un fascino molto particolare.
Pietro non vede l’ora di cominciare la sua nuova esistenza da uomo libero, ma la felicità dura solo pochi giorni: presto cominciano ad apparire particolari inquietanti. È chiaro che qualcun altro vive insieme a lui.
Ma chi? L’appartamento è occupato, ospiti non previsti disturbano la sua tanto desiderata privacy… Sono misteriosi, eccentrici, elegantissimi, perfettamente truccati. Si scatenano mille ipotesi e mille tentativi di sbarazzarsi di queste ingombranti presenze, ma poco a poco lo spavento iniziale lascia il posto alla curiosità, alla seduzione reciproca, ad emozioni comuni che creano un legame profondo tra i forzati coinquilini.
Con loro Pietro condivide desideri e segreti, crede in loro e loro credono in lui come nessun altro fuori da quella casa…
Tre Nastri d’Argento nel 2012: miglior soggetto a Ferzan Ozpetek, miglior colonna sonora a Pasquale Catalano, migliori costumi ad Alessandro Lai. Un film intenso, che vale la pena vedere. Domani notte, alle 0.50, su RaiMovie.
Views: 0