Il Foggia si prende anche la Supercoppa di Lega Pro liquidando sul suo terreno il Venezia, e confermando quel che si sapeva già: i satanelli di Stroppa sono la formazione più forte della categoria, e con ogni probabilità non solo di quella. Dove potranno arrivare, lo sapremo solo vivendo, e sarà un bel vivere, con il conforto del calcio che conta, adesso che finalmente abbiamo detto addio al purgatorio infinito della Lega Pro.
Adesso c’è però un’altra promozione da cogliere. La più importante di tutte. Promosso il Foggia, occorre che sia promossa Foggia, città alle prese con cento, mille problemi. Si dirà: problemi più grandi di noi. Forse. Ma come ci insegna la storia recente di questa stagione indimenticabile, niente è proibito se ci sono l’entusiasmo, la passione, la voglia di fare, la condivisione degli obiettivi.
L’amico Giovanni Cataleta, vecchio cuore rossonero ma anche vecchio amante di questa città, scrittore raffinato che attraverso i suoi libri ha raccontato l’identità profonda tra Foggia e il Foggia, lancia la sfida, affidandola ad un messaggio coraggioso, intriso di coraggio civile e di spirito sportivo.
Dobbiamo sfruttare al massimo – scrive Cataleta – questo formidabile entusiasmo e il recupero di identità ed aggregazione attorno al Foggia calcio. Ci vorrebbe una selezionata e virtuosa cabina di regia lontana da interessi politici e di bottega. Penso sia sufficiente che il 5-10 per cento di chi ha grande passione per il calcio trasferisca la sua energia ed il suo entusiasmo per difendere gli interessi e la dignità di questo territorio . Non c’è ne sarebbe per nessuno!
Maurizio De Tullio raccoglie immediatamente la provocazione e disegna una vignetta che è un inno alla mobilitazione civile.
E io, caro Giovanni, caro Maurizio, non posso che applaudire e unirmi a voi.
E voi, cari amici e lettori di Lettere Meridiane, che ne pensate?
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Giovanni Cataleta, allora è il momento della presentazione del lavoro di animazione "Una partita di calcio" sul ricordo postbellico del gruppo Anzianìa Creativa. A presto.