Tutta la bellezza che abbiamo dissipato

I video del giovanissimo Fabrizio De Lillo, che armato del suo drone, scopre e racconta gli angoli più belli di Foggia e della terra dauna, sono diventati un fenomeno virale nel web. A guardare il suo “reupload” della Masseria Regia Pantano, si resta ammirati ancora una volta: man mano che prende confidenza con il drone ed il suo “occhio digitale”, Fabrizio ci regala immagini sempre spettacolari e stupefacenti. Che ci fanno riflettere.
Dal primo al secondo filmato girato dal videoblogger foggiano sulla Masseria non è passato neanche un mese. Ma tanto è bastato perché il suo sguardo diventasse adulto e maturo. Nel primo volo, la telecamera del drone cercava e svelava bellezze, nel secondo, la ripresa quasi perpendicolare mette a nudo paesaggi ed ambienti del tutto insoliti, perfino inquietanti, che ci parlano di una bellezza profanata e perduta.
Una testimonianza amara e struggente. È come se lo sguardo di Fabrizio si fosse accorto improvvisamente che le favole, così come Babbo Natale, non esistono.
Le immagini bis della Masseria Pantano sono del tutto nuove ed originali, mai viste da nessuno occhio umano. Immagini da manuale, che andrebbero mostrate nelle scuole di fotografia e di cinema, per spiegare come il punto di vista influenzi radicalmente la narrazione o, come si dice adesso, lo storytelling. Non esiste uno sguardo acritico e neutrale. Lo sguardo è sempre, in qualche modo, prender parte.
L’innocenza del primo filmato, esaltata dall’immagine, casualmente catturata dal drone, di un falcone che volteggiava sui resti della Masseria, quasi a rievocarne l’anima fridericiana, cede il passo ad una consapevolezza nuova, e perfino dura, che Fabrizio denuncia senza mezzi termini nell’incipit del suo “reupload”: “Masseria Regia, da Palazzo di Federico II, a discarica a cielo aperto”.
Eccola qui, sotto i nostri occhi, la bellezza che possedevamo e che abbiamo dilapidato, obliterato, dissipato.
Per fortuna, Fabrizio fa parte di una generazione che non ha responsabilità nella distruzione sistematica della bellezza che ha abbrutito ed abbruttito Foggia. E i tantissimi “mi piace” che i suoi coetanei gli tributano, sono una consolazione a una speranza.
Caro Fabrizio, cari ragazzi siate migliori di noi. E continuate a cercarlo, quel Babbo Natale. Non è detto che non esista…
Ecco il prezioso video. Guardatelo, amatelo, condividetelo (e mettete “mi piace”).
(g.i.)

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Author: Geppe Inserra

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