Sono passati ormai più di cinque mesi dalla promessa di spostare la centralina che deturpa il mascherone e la facciata di palazzo Barone-Perrone nella centralissima piazza XX settembre, ma ancora nulla si è mosso. La sola differenza rispetto a cinque mesi fa, quando, sommersa dalle polemiche e davanti ad una formale istanza avanzata dalla sezione foggiana del Fai (Fondo Ambiente Italia), Telecom si era impegnata a sanare lo sfregio, è che la società telefonica ha “firmato” il misfatto.
Adesso, sull’orrenda centralina è stata apposta un’etichetta adesiva che rende noto che il marchingegno contiene i terminali della fibra ottica che si usa per le connessioni digitali di telefonia e di dati. La bruttura resta tutta intera.
Il mascherone deturpato |
Dopo la denuncia di Lettere Meridiane, il responsabile provinciale del Fai, Nico Palatella, aveva chiesto formalmente all’azienda telefonica di spostare la centralina in un altro sito. Anche la Gazzetta del Mezzogiorno aveva pubblicato una nota polemica, e dopo tutto questo la Telecom aveva risposto impegnandosi ad avviare subito le verifiche tecniche per spostare la centralina in un altro sito, meno impattante dal punto di vista ambientale e culturale.
Pare che le verifiche tecniche non abbiano dato i risultati sperati, e non ci vuol molto a capire perché. La fibra ottica non può essere allungata o accorciata facilmente, una volta che è stata posata e messa in opera. Per farlo, occorre rifare i lavori ex novo, o quasi, con costi che possono essere particolarmente salati.
E allora? Allora niente si muove, almeno per il momento. E non sarebbe male che quanti si sono mobilitati cinque mesi fa, tornino a far sentire la loro voce, affinché Telecom mantenga le promesse.
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Ora basta. Organizzoamoci in gruppo. Andiamo prima a gridare alla Sovrintendenza e poi alla Telecom