Catturare immagini dell’attimo che fugge una volta presupponeva strumenti e tecniche specializzate, e materiali di consumo ad hoc. Gli smartphone hanno reso la fotografia e la realizzazione di filmati alla portata di tutti. I selfie, ovvero gli autoscatti, hanno fatto il resto. Non c’è giornata, né attimo più o meno memorabile della nostra vita che non finiscano su una fotografia o in un filmato.
Ma che accade dopo, ai nostri attimi fuggenti così catturati? Dopo la fotografia o il filmato possono finire su servizi di social network generalisti, come Facebook, oppure più dedicati alle immagini come Pinterest, o su siti che ospitano servizi dedicati di social sharing di immagini, come Flickr. Oppure possiamo decidere di non condividere i nostri attimi fuggenti, e archiviarli nella memoria del nostro pc o peggio ancora dimenticarli subito e lasciarli nella memoria dello smartphone, con il rischio che quell’attimo fuggente, pure conservato ed immortalato, non venga più visto da nessuno.
E se, a distanza di anni, vogliamo ritrovare la fotografia che abbiamo scattato o il filmato che abbiamo realizzato in una particolare occasione? Qui viene il bello, o più spesso il brutto.
Per poter essere rapidamente trovato, quell’attimo fuggente va prima di tutto conservato ed archiviato. Quindi dev’essere catalogato, oppure taggato.
Quali sono le tecniche migliori per conservare adeguatamente le immagini dei momenti che contano della nostra vita, e per poterle reperire facilmente quando vogliamo rivederle?
A questo tema, il laboratorio di linguaggio multimediale dell’Auser e dell’Università Popolare della Libera Età “Silvestro Fiore” L’immagine militante dedicherà oggi una lezione “aperta” (nel senso che può essere seguita anche da quanti non sono iscritti al laboratorio).
L’incontro sarà condotto dal coordinatore del laboratorio, Geppe Inserra. Verranno fornite indicazioni operative sulle tecniche nonché sui migliori servizi on line e i migliori software per l’archiviazione e la catalogazione di immagini.
Per seguire la lezione, appuntamento all’Auser di Foggia (via Libera 38), oggi pomeriggio, alle 18.30.
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