Magico Foggia, incontentabile Stroppa

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La festa dei giocatori del Foggia

Un Foggia scintillante, uno dei migliori visti in questi ultimi anni, asfalta il Lecce, battendolo per 3 a 0 (reti di Mazzeo, Coletti e Deli), consolida il primato e il ruolo di capolista e porta a quattro lunghezze il vantaggio sui salentini. Che poi sono cinque, tenendo conto che con la vittoria di oggi il Foggia fa pendere a proprio favore la bilancia degli scontri diretti, avendo pareggiato per 0-0 la partita di andata, allo Stadio del Mare.
Giovanni Stroppa sprizza gioia da tutti i pori, ma resta coi piedi per terra. A Tonio Sepa che ai microfoni di Telenorba gli chiede che portata abbia la vittoria nello scontro diretto di oggi, risponde con la consueta prudenza: “È stata una vittoria significativa. Potevamo fare anche altri gol. Ma la strada fino alla fine del campionato è ancora lunga. Certo, abbiamo messo in mostra una eccellente condizione psicofisica, ma non abbiamo vinto ancora niente. Per oggi festeggiamo, ma già da domani dobbiamo concentrarci sulla partita che ci aspetta domenica prossima a Catania.”
Il mister ha ragione ad abbassare i toni e a raffreddare gli entusiasmi, ma il Foggia visto oggi allo Zaccheria è veramente una macchina perfetta, che ha pochi avversari in grado di impensierirlo.

La partita con il Lecce è stata tosta, perché i salentini (protagonisti di una zuffa con i giocatori rossoneri prima dell’inizio dell’incontro, quando le due squadre erano entrate sul rettangolo verde per saggiare le condizioni del campo) sono parsi fin da subito decisi a non concedere nulla all’avversario.
È stata una partita maschia, dai toni agonistici accesi, ed anche bella, ma per esclusivo merito dei satanelli, che hanno impartito un’autentica lezione di calcio agli uomini di Padalino. Il Lecce ha pagato l’atteggiamento eccessivamente attendista, limitandosi a qualche sporadica ripartenza e soprattutto non riuscendo mai a contrapporre alternative efficaci al pressing alto che gli uomini di Stroppa hanno eseguito alla perfezione, fin dal primo minuto.
La rete che ha sbloccato l’incontro al 29° è sembrata una perfetta applicazione del verbo calcistico del tecnico rossonero: una bella verticalizzazione partita da Coletti e proseguita da Deli, ha messo Mazzeo nelle condizioni di superare in velocità i (lenti) centrali salentini e battere l’estremo difensore.

La festa dei tifosi

Il Foggia ha continuato ad attaccare anche dopo il vantaggio, e ha meritatamente raddoppiato con un eurogol di Coletti, che da fuori area ha sorpreso il portiere salentino. Con due reti al passivo, il Lecce ha finalmente cercato di reagire, esponendosi tuttavia alle micidiali ripartenze del Foggia, che ha più volte fallito il colpo del k.o., sbagliando diverse palle gol.
Il definitivo 3 a 0 è stato messo a segno dal centrocampista Deli al 7° del secondo tempo, con un’altra azione da antologia: ripartenza con cambio di gioco che ha messo Deli nelle condizioni di entrare in area e insaccare in rete, con un tiro da biliardo che si è infilato sul palo opposto.
Tutto molto bello. Restiamo pure con i piedi per terra, ma l’impressione è che il Foggia abbia messo una seria ipoteca su quella promozione che manca ormai da troppi anni.
Un cenno a parte merita il pubblico: se il Foggia è da serie B, i tifosi rossoneri meriterebbero la serie A. Presenti in 16.000 hanno sostenuto i loro beniamini dal primo all’ultimo minuto: hanno vinto anche loro. Ha vinto la città.

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Author: Geppe Inserra

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