Grazie alla cortesia, alla squisitezza e alla sensibilità di Giuseppe De Troia, insigne studioso di storia ed illuminato uomo di cultura, Lettere Meridiane è in grado di offrire ad amici e lettori, in occasione dell’anniversario della prima apparizione della Madonna dei Sette Veli ai foggiani, una riproduzione della bellissima litografia a colori, dipinta da mano ignota, raffigurante l’Iconavetere che compare ai Santi Protettori Guglielmo e Pellegrino e al Patrono della Provincia, San Michele Arcangelo, in adorazione, e ad una città distrutta ed affranta dal terribile terremoto che si era verificato soltanto due giorni prima.
La scena disegnata è molto particolare ed originale: nella parte inferiore spicca la raffigurazione allegorica del terremoto, rappresentando con le sembianze di un bruto incatenato, costretto sotto la terra, che scalpita e si dimena sputando fuoco, mentre in superficie si vedono le vittime del terribile sisma. In alto l’immagine di Santa Maria Iconavetere.
Che io sappia è la prima volta che la stampa viene pubblicata in tutto il suo colorato splendore. De Troia l’ha rinvenuta per caso qualche decennio fa, nel negozio di un antiquario di Pisa, e l’ha acquistata sollecitamente.
Una riproduzione in bianco nero della litografia è comparsa nell’eccellente volume Foggia medievale, pubblicato da Claudio Grenzi Editore e curato da Maria Stella Calò Mariani.
Ne parla Rosanna Bianco nel capitolo dedicato alla Diffusione dell’Iconografia della Madonna dei Sette Veli. La studiosa sottolinea come la litografia colleghi “la glorificazione dell’Iconavetere invocata dai SS. Protettori e la rappresentazione degli effetti disastrosi del terremoto sul popolo foggiano.”
L’originalità dell’opera sta nel fatto che, come scrive Rosanna Bianco, “l’allegoria del terremoto, in questo caso, si assimila alla raffigurazione del diavolo. In basso, S. Alfonso de’ Liguori ritratto nel suo studio sigla con la sua presenza la continuità devozionale e la forte caratterizzazione religiosa dell’iconografia della Madonna dei Sette Veli.”
Un caloroso ringraziamento a Giuseppe De Troia per aver consentito la riproduzione della litografia.
La fotografia è stata scattata da Pasquale Episcopo, mio caro cugino, con il quale condivido, nonostante la distanza che ci separa (vive in Germania, dove sta svolgendo una preziosa opera di divulgazione della presenza fridericiana a Foggia), la passione per il passato della nostra terra, e la necessità di adoperarci in ogni modo per custodirne e tramandarne le radici. È sua l’idea di pubblicare su Lettere Meridiane l’immagine, ed è stato lui a chiedere ed ottenere l’autorizzazione da De Troia. Grazie di cuore.
Attenzione, l’immagine che illustra il post è ridotta e in bassa risoluzione. Per scaricarla in alta risoluzione, cliccare qui.
Geppe Inserra
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