La perdurante mancanza di incarichi pastorali non turba più di tanto don Tonino Intiso. Nella sua abitazione foggiana, il sacerdote non sta certo ad oziare.
Riflette, legge, prega, convinto che oggi come non mai sia necessario rilanciare quella risorsa che fa la differenza tra gli uomini e il resto del creato: il pensiero. Don Tonino compone quotidianamente le sue “schegge”, che sono un misto tra riflessioni, appunti, composizione di articoli letti sui giornali, recupero di pezzi di memoria. Un tripudio di pensiero e pensieri.
L’ho incontrato in mattinata, in questo mercoledì delle Ceneri che apre la Quaresima. Mi ha affidato molti documenti con la sollecitazione a “comunicarli”, a far sì che non restino puro ricordo, ma diventino stimolo e strumento, anche per la sfide della contemporaneità.
La Quaresima 2017 di don Tonino è all’insegna della riflessione sulla solidarietà. Lettere Meridiane ha ospitato spesso in passato articoli o interviste o documenti di e su don Tonino (potete trovarli qui). Da oggi riprenderà a farlo in modo più sistematico, e non è un caso che questo nuovo spazio del blog si apra com l’editoriale che il sacerdote firmò per il numero zero de L’Altro, organo d’informazione del Comitato organizzativo ed operativo di Foggia per la 41a giornata mondiale dei Malati di Lebbra, che lo vide tra i promotori e che rappresentò, per il capoluogo dauno, uno dei più intensi ed alti momenti di solidarietà del secolo scorso.
L’editoriale è intitolato
Il Dio Solidale
Una delle parole oggi più in uso è “solidarietà”. Ma è anche la parola più difficile da capire e soprattutto da vivere!
Solidarietà emotiva
Quella che spinge a fare automaticamente ciò che tutti gli altri fanno; quella che rende più disponibile al “plagio” dei “mezzi della comunicazione sociale”.
Solidarietà meccanico-vitale
Quella che si vive “solo” nelle “comunità vitali”: famiglia, clan, sette, in cui vige la regola dell’uno per tutti e tutti per uno, e la cui tolleranza ed unilateralità di concezione e visione di vita provocano spesso contrapposizioni e violenze (cfr. mafia, sette religiose, nazionalismi esasperati, etc…).
Solidarietà organico-operativa
Quella vissuta nelle società convenzionali per raggiungere uno scopo comune ed in cui al singolo non è chiesto altro se non ciò che è già funzionale allo scopo, e spesso abbandonato a se stesso nei momenti di maggiore bisogno (malattia, vecchiaia, etc…).
Solidarietà dialogico-discorsiva
Quella che dovrebbe essere maggiormente diffusa nelle nostre “società democratiche”, in cui attraverso il dialogo si ricerca e si attua ciò che torna di vantaggio al singolo: diritti e doveri validi per tutti.
Ma la ricorrente denuncia dei limiti concreti delle democrazie occidentali circa la loro incapacità di riconoscere in pratica i diritti generali di tutti i loro membri, lascia non pochi dubbi anche sull’adeguatezza di tale solidarietà e spinge a riflettere se per caso la solidarietà non sia altro e altrove.
Che non sia, per noi cristiani, da ricercare nella Solennità della Trinità la chiave di lettura per la comprensione dell’autentica solidarietà?
Il nostro Dio non è, per caso, il Dio Solidale della “Comunità Trinitaria”, tanto solidale da costituire un solo Dio?
Solidale al punto da “comunicare la sua vita” e da “salvare” l’essere da Lui creato?
La solidarietà del nostro Dio Trinità è quella dell’ “amore personale”, dell’ “amore gratuito” che porta ad una vera e propria “sollecitudine per l’altro”, coinvolgendo la propria persona e rivolgendosi verso l’intera persona dell’altro.
don Tonino Intiso
L’articolo è corredato dalle seguenti “schegge” ed è compreso nelle “schegge” del 10 gennaio 2017:
- come Abramo, esci dalla tua terra e va…
- Esaminate ogni cosa e ritenete ciò che è buono
- Aiutare è innanzitutto capire, dunque ascoltare
- Signore, non ti domando di vedere l’orizzonte lontano, un solo passo alla volta è sufficiente per me (Newman)
- … a che serve la vita se non per donarla?
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