Ci sono immagini più eloquenti di mille parole, come questa, veramente bella, realizzata da Romeo Brescia con un sapiente fotomontaggio. La scena che raffigura è puramente virtuale. L’evento fotografato, quel bel raduno femminile non è mai accaduto, almeno non nel posto che si vede, ovvero l’ingresso della villa comunale di Foggia.
Virtuale, ma non falsa. E mi piace proprio per questo: perché dà corpo, fisicità ad un pezzo della memoria della città. Tanto importante, quanto misconosciuto.
Il fotomontaggio correda un bel pezzo scritto dallo stesso Brescia a quattro mani con l’impareggiabile Raffaele De Seneen, dedicato alla condizione delle donne lavoratrici a Foggia nell’Ottocento, ed al primo sciopero “rosa” che si registrò nel capoluogo dauno. Successe il 14 febbraio 1849 quando le lavoratrici della filanda per la trattura (dipanatura e filatura) della seta che era stata aperta qualche anno prima nel Conservatorio delle Pentite (La Maddalena) si astennero dal lavoro in segno di protesta contro la direzione aziendale che le costringeva a lavorare in pessime situazioni ambientali, che avevano provocato la malattia e la successiva morte di una loro compagna, Agnese Mastrocchi.
De Seneen ricorda anche il ruolo svolto dalle donne nella celebre “Rivolta della fame” che si concluse con l’incendio del Municipio, il 28 aprile 1898, nonché la forte partecipazione femminile, al Primo Congresso dei Contadini pugliesi tenutosi a Foggia nel 1905. “Possiamo dire – concludono De Seneen e Brescia – che anche le donne di Foggia hanno fatto la loro parte.”
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