Renato Imbriani mi sorprende, “taggandomi” in una foto con la quale pubblica un mio vecchio articolo, che uscì sul quotidiano “Qui Foggia” il 15 settembre 1983, significativamente intitolato “Chi boicotta il Gino Lisa?”
L’allora presidente del Consorzio per l’aeroporto, Vittorio Salvatori, sollecitava l’intervento della magistratura per fare luce sulla scomparsa del fascicolo con cui l’ente consortile chiedeva la riapertura dello scalo foggiano. Chi conosce il buon Salvatori, già sindaco di Foggia e all’epoca amministratore provinciale, sa che è uno che non perde mai la pazienza. Ma quella volta era incazzato sul serio, al punto di adire le vie legali.
La pratica era stata regolarmente trasmessa alla direzione regionale degli aeroporti di Bari, che avrebbe a sua volta dovuto inoltrarla al Ministero dei Trasporti. Pur regolarmente giunta negli uffici della direzione ubicati a Bari Palese, il dossier si era perduto chissà dove.
E il destino dell’aeroporto diventava più incerto, in quanto aumentava il rischio che gli assistenti di volo venissero trasferiti ad altra sede, considerata la perdurante inagibilità del Lisa.
Che dire? Sono passati 34 anni, e salvo brevi (e positive parentesi), il destino dell’aeroporto di Foggia rimane precario, l’andirivieni della pratiche tra Foggia e Bari sempre problematico, per non dire altro.
E io mi sento sempre più vecchio, sempre più inutile, sempre più stanco di parlare al muro.
(Geppe Inserra)
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