(Foto di Bruno Caravella) |
La drammatica situazione della chiesa medievale di San Lorenzo in Carmignano (al centro qualche giorno fa di una lettera meridiana su un reportage fotografico di Bruno Caravella) è approdata in consiglio comunale (ringrazio molto Francesco Paolo Gentile per aver messo a disposizione il video che documenta la discussione). L’assessore ai lavori pubblici, Antonio Bove, ha risposto infatti verbalmente all’interrogazione che sull’argomento era stata presentata dal consigliere comunale di Alternativa Libera, Vincenzo Rizzi.
L’assessore Bove ha detto che il Comune di Foggia sta lavorando d’intesa con la Regione per reperire i fondi necessari al completamento del recupero e del restauro dell’antica chiesa, i cui lavori sono stati bloccati dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, che non li ha ritenuti conformi alle norme.
L’assessore ha confermato il preoccupante stato di degrado in cui versa l’antica chiesa, sostenendo che allo stato risulta occupata, “non da persone e cose, ma da animali, di cui si sta provvedendo allo sgombero, e insieme alla Soprintendenza si stanno valutando interventi urgenti per poter inibire altre occupazioni. Si sta pensando di procedere alla realizzazione di una recinzione, per meglio tutelare e conservare questo bene, che ha un’importanza storica ed archeologica molto rilevante. Inoltre – ha detto ancora Bove – , così come richiesto nell’interrogazione, ho dato incarico al dirigente competente di accertare con sollecitudine eventuali responsabilità di amministratori, progettisti, Rup e quant’altro.”
Replicando all’assessore il consigliere Rizzi ha sollecitato l’amministrazione a controllare se i terreni sono stati accatastati, sostenendo che per quanto gli risulta, pur essendo stati espropriate e indennizzate, le aree (che erano di proprietà privata prima dell’inizio dei lavori di recupero e di restauro, n.d.r.) non sarebbero ancora stati accatastate.
Rizzi ha inoltre sollecitato un’indagine approfondita su come sono stati realizzati i lavori, ricordando che la stessa Soprintendenza ha evidenziato che sono stati eseguiti “a spregio delle norme di salvaguardia del bene, e che lo mettono in una condizione abbastanza critica, anche dal punto di vista statico.”
Sottolineando che sono stati spesi quasi 800.000 euro per i lavori, Rizzi ha chiesto che l’amministrazione, conclusa l’indagine affidata al dirigente competente, riferisca in aula quali determinazioni intende assumere anche a tutela e garanzia.
“Quando parliamo di sprechi della politica – ha concluso Rizzi -, dimentichiamo che i veri sprechi nascono dal mancato esercizio delle funzioni di controllo. In questo caso, sono stati spesi soldi pubblici per un bene che doveva essere recuperato, e invece non solo non è stato recuperato ma è stato lasciato in mano a soggetti che attualmente l’utilizzano come stalla. È qualcosa di inaccettabile.”
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