“Basta con il ghetto e non pronuncio il nome del comune cui è spesso associato perché capisco il disagio di quella comunità nel vedersi accomunata a questa bruttura che getta discredito su tutta la Puglia.”
Il governatore regionale pugliese Michele Emiliano riconosce la legittimità e la validità delle ragioni e della protesta che da anni le istituzioni e la comunità civile di Rignano Garganico stanno portando avanti.
Intervenendo alla convention tarantina in cui la Cgil ha presentato la sua piattaforma programmatica regionale, il presidente del governo regionale ha dedicato ampio spazio alla questione del Grand Ghetto rivendicando alla Regione l’avvio del percorso culminato con il sequestro dell’area e sollecitando il Ministero dell’interno a definire al più presto le misure necessarie per procedere al suo definitivo smantellamento.
Apprezzabile la sensibilità e il rispetto manifestati dal governatore nei confronti di Rignano Garganico che, com’è noto nulla c’entra con il ghetto, che sorge tra San Severo e Foggia nei pressi di Rignano Scalo, che si trova, a sua volta, in agro di Foggia.
Ciononostante, vuoi per sciatteria vuoi per imprecisione, si è sempre impropriamente parlato di ghetto di Rignano. Almeno il governatore non si è accodato a questo amaro esercizio di negligenza da parte dei mass media.
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