Il ritorno di Madetu: “Io, come la Raggi”

Questa volta Madetu ritorna per davvero. La prima volta si è trattato di una svista, nel senso che ho frainteso il senso dell’invio delle vignette. Maurizio me ne metteva a parte come amico, e non perché volesse riprenderne la pubblicazione su Lettere Meridiane. Meglio così, comunque, perché la mia svista ha consentito un approfondimento, un chiarimento, un ripensamento che è lo stesso disegnatore-giornalista a raccontarvi. Da parte mia non posso che esserne contento, e ringraziarlo. E, come sempre, buona visione. (g.i.)

* * *

Cari lettori di LM,
molti di voi si saranno comprensibilmente sorpresi e chiesti come mai sia riapparso il “rotolo”, come lo chiama simpaticamente l’amico Inserra, delle mie vignette su LM.
Un motivo c’è. Anzi due.
Il primo è stato il frutto di un disguido che ha indotto G.I. a considerare l’invio delle mie vignette al suo indirizzo il segnale della mia volontà di fare il classico passo indietro. Che non c’era stato! Avevo continuato ad inviare le vignette anche a lui – come faccio ogni giorno ad altri amici e colleghi – ma con l’ovvio invito a non pubblicarle, stante la decisione presa la settimana scorsa.
E invece, con mio stupore, “appare” anche il nuovo ‘rotolo’. Vedendolo, scrivo una più circostanziata mail con l’espresso divieto alla loro pubblicazione. Il risultato è stato che nemmeno questa mail è stata letta e l’amico Inserra è così passato al secondo e nuovo ‘rotolo’, quello di Landella che fa marcia indietro sulle isole spartitraffico di Piazza Cavour.

Preciso che nel frattempo, cioè nella settimana intercorsa dalla scelta di non inviare più le vignette per i motivi che sapete, mi sono giunte, a vario titolo e in vari modi, una infinità di testimonianze di affetto, apprezzamento e incoraggiamento.
Non avevo letto, per es., il messaggio del Prof. Luigi Paglia che, lo confesso, mi ha un po’ emozionato. Molti altri erano ugualmente intensi nell’incoraggiamento e gli autori sinceri nel dispiacersi per l’assenza del ‘rotolo’ quotidiano.
Credetemi non sono quello che “se la tira”, come qualcuno ha pure scritto, perché le vignette le invio ad amici e colleghi da diversi anni e hanno la buona abitudine di commentarle…, e il recente passo verso la ‘evidenza pubblica’ attraverso LM, è stato molto casuale.
Confesso che a fronte dell’altissimo numero di contatti unici sul Blog e sulla Pagina FB di LM, che Geppe Inserra mi assicurava essere veri, mi resta però la sensazione strana di parlare a vuoto, di non essere giudicato per il lavoro svolto (nel bene e nel male), di far sì sorridere attraverso l’ironia, l’irriverenza o il semplice meccanismo del gioco di parole, ma ignorando quale sincero sentimento pervada il lettore di quelle vignette.
Eppure quando partecipiamo ad una mostra, quando seguiamo un talent show ed anche quando vediamo un dibattito in TV, con tante idee più o meno bene illustrate, siamo portati a dire a noi stessi come la pensiamo. Se il mezzo lo consente possiamo anche esprimerci col televoto, possiamo inviare tweet o sms di commento. Lo stesso non è (quasi mai) accaduto con le vignette di Madetù. Eppure si dice che una vignetta a volte sostituisca (o abbia pari peso) di un editoriale, di un commento al vetriolo. E se ciò non è (quasi mai) accaduto con le vignette presenti su LM, è legittimo chiedermi in quanto autore (artigiano e dilettante) perché questo atteggiamento di silenzio, di distacco o di fastidio a commentare sia così diffuso. Eppure il web, per antonomasia, lo spazio per eccellenza più amato dai cibernauti…

Una risposta me la sono data: perché le mie vignette non sono all’altezza!
Già, ma l’unica conferma o smentita a questo dubbio può darmela – al di là dei larghi numeri citati da Inserra – il lettore di ‘Lettere Meridiane’ che quando si collega al Blog e trova una o più vignette di Madetù, decide di far sapere come la pensa.
Magari Inserra dovrebbe dosare meglio il congruo numero di vignette che gli propongo quasi giornalmente, così i lettori stessi sarebbero più facilmente indotti a commentarle.
E così, avendo l’amico Inserra di fatto recuperato e “riabilitato” a forza Madetù, rieccomi qui.
Non vi chiederò, però, di lasciare un commento, perché il coraggio (come la democrazia) non lo si esporta: o ce l’hai o te lo fai venire.
Cordialmente
(Maurizio De Tullio)

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Author: Geppe Inserra

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