STASERA
È uno Steven Spielberg forse insolito, ma non per questo meno efficace e grandioso, quello che dirige Lincoln, pellicola dedicata al racconto degli ultimi quattro mesi di presidenza e di vita del grande inquilino della Casa Bianca, cui toccò ricostruire il Paese all’indomani della guerra civile.
Uscito quattro anni fa, il film verrà trasmesso domani sera da Rai3 alle ore 21.15 ed è un appuntamento da non perdere. Il gran merito di Spielberg sta nell’essere riuscito ad evitare sia la retorica, sia l’eccessiva spettacolarizzazione della vicenda, che per quanto possibile, data la statura dei personaggi e l’impatto che ha avuto sulla storia della civiltà, ne esce profondamente umanizzata.
Scritto ottimamente da Tony Kushner (il soggetto è tratto invece dal libro di Doris Kearns Goodwin, Team of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln), il film si sofferma in particolare sulle fasi fasi conclusive della Guerra di secessione americana, mostrando Abraham Lincoln alle prese con il problema dell’abolizione della schiavitù, fino a quando il presidente riesce a fare approvare dalla Camera dei rappresentanti il XIII Emendamento della Costituzione, che con gettò le premesse per la costruzione di un paese riappacificato, e di una grande democrazia.
Il cast è stellare, e tutti i protagonisti danno il meglio di sè. Straordinario Daniel Day-Lewis nella interpretazione di Lincoln (conquistò la statuetta delll’Oscar, il Golden Globe e il Bafta) quale migliore attore protagonista. Gli altri interpreti (anche loro a livelli di eccellenza) sono Joseph Gordon-Levitt, Tommy Lee Jones, Jared Harris e James Spader. Pioggia di nomination, del tutto meritata, ai più grandi festival internazionali.
DOMANI
Premessa. Nonostante i lustrini sanremesi e il rischio di restare sommerso dall’aurea mediocrità e dal mood nazional-popolare del festival, Dalida è un bel film, egregiamente scritto e diretto da Lisa Azyln, francese, allieva di Luc Besson e nome di spicco del panorama cinematografico internazionale dopo il successo ottenuto con LOL – Pazza del mio migliore amico e Due destini.
Il film racconta la vita, i dolori e gli amori della cantante italo-francese (interpretata da Sveva Alviti, al suo secondo film da protagonista, dopo Cam Girl di Mirca Viola) che fu sentimentalmente legata a Luigi Tenco (Alessandro Borghi) e che come il compianto cantautore italiano pose tragicamente fine alla sua vita, suicidandosi quando aveva 54 anni.
Nel cast c’è anche Riccardo Scamarcio, che indossa i panni di Orlando, fratello di Dalida e parte attiva nel progetto del film.
La messa in onda di Dalida rappresenta per la Rai una novità assoluta dal punto di vista della tempestività. Il film è infatti appena uscito nelle sale, in Francia, mentre in Italia esordisce con il passaggio televisivo (Rai Uno, domani sera alle 21.25).
Così Liza Azuelos racconta il film, ricco di pathos, come del resto piena di passione e dolore è stata la breve e intesa vita di Dalida: ”Francamente, non sono mai stata una grande fan di Dalida prima di cominciare a lavorare alla sua storia. Non appena ho approfondito la sua parabola, ho sentito crescere dentro di me una forte emozione: avevo davanti una donna da record con un destino segnato dall’amore. A oggi, Dalida è la donna dello spettacolo francese che ha ricevuto più premi, ha venduto 170 milioni di dischi, ha inciso oltre 2 mila canzoni e ha collezionato qualcosa come 70 dischi d’oro, ai tempi in cui ricevere un disco d’oro significava aver venduto realmente tanto. La sua carriera è stata brillante tanto quanto tragica è stata la sua esistenza. Come in un romanzo, l’apice della sua gloria ha coinciso con un periodo di immensa solitudine. Il suo era il destino di una donna che non poteva mai essere felice.” Una vita che sembra essa stessa un film. Anche per questo, da vedere.
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