Cinemadessai | Quando la tenacia sconfigge la disabilità

OGGI
Un film sorprendente e intenso, interpretato in maniera sublime da Daniel Day-Lewis (Premio Oscar, British Academy Award, Boston Society of Film Critics Award) che indossa i panni di Christy Brown, scrittore e pittore irlandese, nato con un handicap fisico quasi totale: l’unica parte del corpo di cui possiede ogni funzione è il piede sinistro.
Per interpretare il personaggio nell’opera prima di  Jim SheridanIl mio piede sinistro, l’attore volle imparare (riuscendoci) a scrivere con l’arto che dà il titolo alla pellicola, che si guadagnò cinque nomination agli Oscar 1990: statuette per il Miglior attore protagonista a Daniel Day-Lewis e per la Miglior attrice non protagonista a Brenda Fricker; Nomination per il Miglior film a Noel Pearson, per la Migliore regia a Jim Sheridan e per la Migliore sceneggiatura non originale a Jim Sheridan e Shane Connaughton.
La storia raccontata dal film è veramente straordinaria, e tutto il cast fa del suo meglio per offrirla agli spettatori nel migliore dei modi:  Christy Brown è il tredicesimo figlio di una famiglia operaia. Paraplegico, riesce progressivamente a controllare il piede sinistro e a utilizzarlo per diventare un apprezzato pittore e scrittore. Sostenuto amorevolmente dalla famiglia e soprattutto dalla madre, Christy diventerà una persona rispettata da tutti e riuscirà a convolare a nozze con la sua infermiera.
La forza della regia dell’irlandese Sheridan sta – come giustamente sottolinea FilmTv – nella serietà con cui la storia viene affrontata, senza concessioni a facili sentimentalismi e addirittura con ironia. Stasera, alle 21.05 su Tv 2000. Non perdetelo, perché ne vale veramente la pena.
DOMANI
Il 25 agosto del 1944, gli alleati entrarono a Parigi. Poco prima dell’alba, il generale tedesco Dietrich von Choltitz, governatore militare di Parigi, si preparava ad eseguire gli ordini di Adolph Hitler: distruggere la capitale francese. Ponti e monumenti erano tutti stati minati ed erano pronti ad esplodere. Ma non fu così: tutti sappiamo che Parigi non verrà distrutta. Per quali ragioni von Choltitz si rifiutò di eseguire gli ordini del Führer, nonostante la sua lealtà senza limiti per il Terzo Reich? Sarà stato lo svedese Raoul Nordling, console generale a Parigi, a far cambiare idea al Generale?

A questi interrogativi fornisce una risposa romanzata, ma coinvolgente per ritmo e per sviluppo della trama, il film di Volker Schlöndorff, Diplomacy – Una notte per salvare Parigi. Ben costruita, la pellicola si sofferma sull’avvincente trattativa condotta dal console svedese con l’alto ufficiale tedesco e coinvolge soprattutto per la grande abilità degli attori che impersonano i protagonisti: Niels Arestrup (che indossa i panni del Generale Dietrichvon Choltitz) e André Dussollier (Il Console Raoul Nordling).
Pur traendo origine da episodi storici concreti (l’ordine di distruggere la capitale francese impartito da Hitler e la trattativa diplomatica per scongiurare questa eventualità) la storia raccontata da Volker Schlöndorff è per lo più immaginaria: “La fiction – ha raccontato il regista – gioca un ruolo fondamentale nel film, ed è ciò che mi interessava di più. Alcuni fatti sono realmente accaduti e Cyril Gely (cosceneggiatore dell’opera assieme a Schlöndorff, n.d.r.) , li ha usati come  punto di partenza: i due uomini si conoscevano realmente e avevano parlato del destino ultimo di Parigi. Ecco perché gli Alleati avevano utilizzato il Console come tramite con Von Choltitz, chiedendogli di recapitargli una lettera, probabilmente scritta dal generale Leclerc, che conteneva una proposta per il Generale di abbandonare la città e liberarla senza distruggerla. Come mostrato nel film, il Generale Von Choltitz probabilmente respinse l’ultimatum. Abbiamo strutturato la narrazione partendo da alcuni fatti storici e cercando di capire lo stato d·’animo del generale tedesco.”
Un bel film, che Rai Movie mette in onda domani sera, alle 21.20.

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Author: Geppe Inserra

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