Cinemadessai | Isabella Rossellini regina noir in Velluto Blu

OGGI
David Lynch è un maestro nel sovvertire i canoni del cinema di genere, e lo dimostra alla grande in Velluto Blu, con Kyle MacLachlan, Isabella Rossellini, Dennis Hopper, Laura Dern, Hope Lange, che Iris mette in onda stasera, alle 21.00.
La pellicola è un noir che si snoda su una vicenda complessa, che prende il via con il rinvenimento da parte del giovane  Jeffrey Beaumont di un orecchio nel prato vicino casa sua. Il ragazzo denuncia la cosa al tenente Williams, che gli raccomanda di non impicciarsi. Per tutta risposta Jeffrey s’innamora della figlia del poliziotto, Sandy, e assieme alla ragazza prende ad indagare.
Finisce sulle tracce di una cantante di night, Dorothy Vallens (splendidamente interpretata da Isabella Rossellini), e qui cominceranno i guai.
La storia evolve via via verso l’incubo e la perdizione.  Una sorta di discesa verso gli inferi che coincide con un torbido e demoniaco mondo sotterraneo, fatto di violenza, sesso, traffico di droghe e polizia corrotta che fa da contraltare alla rispettabile cittadina di provincia in cui è ambientata la storia, almeno in superficie.
Il titolo originale del film è tratto dalla canzone omonima di Bobby Vinton, cantata nel film da Isabella Rossellini in un locale notturno, lo Slow Club.
Velluto blu anticipa diversi elementi poi diventati frequenti nella filmografia di Lynch, come la presenza di donne vittime di abusi, l’aspetto torbido delle piccole città e l’utilizzo non convenzionale di canzoni d’epoca. Un film da vedere.
DOMANI
Basilicata Coast to Coast (domani sera su Mediaset Italia 2) è il film meridionale che mi ha più intrigato e divertito negli ultimi anni. Prima di tutto perché mostra un Mezzogiorno senza veli, un Sud che più Sud non si potrebbe, con quelle magnifiche e struggenti aree interne della Basilicata, che ricordano tanto quelle pugliesi dei Monti Dauni.

E poi perché è un inno all’insopprimibile creatività del popolo meridionale, costretto ad un’eterna sfida con il proprio destino.
L’esordio alla regia di Rocco Papaleo è scoppiettante, il film è ottimamente recitato stesso Papaleo, e da Giovanna Mezzogiorno (in stato di grazia), Alessandro Gassman, Paolo Bruglia e Max Gazzè (autore anche della bellissima canzone Mentre dormi che chiude il film)
La storia racconta di un quartetto di amici, musicisti per passione, guidato da Nicola Palmieri (professore di matematica con il bernoccolo della musica, interpretato dallo stesso Papaleo) che viene ammesso a partecipare al festival nazionale del teatro canzone che si svolge sulla costa ionica, a Scanzano.
I due paesi distano tra loro un centinaio di chilometri. Gli amici decidono di coprire il tragitto a piedi, ne viene fuori un viaggio a metà tra l’avventura picaresca e il road movie americano, nel corso del quale si imbattono in Tropea Limongi, che per conto di una televisione locale li accompagnerà nel viaggio, per filmarlo e raccontarlo.
Tra una canzone alla luna e un bicchiere di Aglianico, il viaggio avrà per tutti un valore terapeutico. I compagni accorderanno la loro vita e canteranno sotto la pioggia la loro canzone più bella. Come si addice a quattro creativi un po’ matti del Sud che – come dice Nicola parlando della Basilicata – “esiste, è un po’ come il concetto di Dio, ci credi o non ci credi.”
Il film ha conquistato sia il pubblico che la critica, ottenendo consenso anche fuori Italia (in particolare in Francia)
Il manifesto lo ha definito “Un’idea bella e commovente”, Il Messaggero “non esplosivo ma dolce, L’Unità “ben recitato, ben girato e pieno di magnifiche musiche” oltreché “struggente, randagio, emozionante”. Per il francese Le Monde è “un film semplice nella sua fattura, che unisce la dolcezza all’amarezza con una fantasia affascinante, senza mai mancare un profumo di autenticità.”
Di ottimo livello la colonna sonora (composta per lo più dai brani che il quartetto dovrebbe presentare durante la sua esibizione al festival composta ed eseguita da Rita Marcotulli, ottima la fotografia di Fabio Olmi.
Basilicata Coast to Coast conquistò una valanga di premi: tre David di Donatello (miglior regista esordiente a Rocco Papaleo, miglior musicista a Rocco Papaleo e Rita Marcotulli, migliore canzone originale a Max Gazzè, Globo d’oro per la migliore opera prima, Nastro d’argento per il miglior regista esordiente a Rocco Paleo, e per la migliore colonna sonora a Rita Marcotulli.
Un film che non si dimentica facilmente. Se l’avete già visto, rivedetelo. Se non l’avete ancora visto fatelo. Non ve ne pentirete.

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Author: Geppe Inserra

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