Giorgio Diritti è uno dei più rigorosi e forbiti autori del cinema indipendente italiano. Qualche anno fa, con Il vento fa il suo giro, si affermò al Festival del Cinema Indipendente di Foggia. Particolarmente attento alle piccole comunità, è rimarchevole la cura antropologica che ripone nel raccontarle. In questo è stato paragonato ad Olmi. Ma il suo stile è più asciutto. Meno arcadico. È un realismo che muove dalle minoranze. Se poesia c’è, è quella che trasuda dalla vita.
L’uomo che verrà – in onda stasera su Rai Movie alle 23.00 – racconta, dal punto di vista di un bambina muta di 8 anni, la vita d’una piccola famiglia contadina alle pendici di Monte Sole, nell’Appennino tosco-emiliano.
La bimba è rimasta muta dopo la morte del fratellino, di pochi giorni. La mamma resta nuovamente incinta mentre sulla vita della piccola comunità s’allunga l’ombra della guerra.
Il bimbo vedrà la luce a settembre del 1944, poco prima che la zona venga sottoposta allo spietato rastrellamento delle SS, per quella che passerà alla storia come la strage di Marzabotto.
Film rigoroso, senza concessioni né alla retorica, né alla morale.
Un film molto bello, da non perdere, che dimostra la vitalità del cinema indipendente italiano. Marc’Aurelio d’Oro (assegnato dal pubblico) e Gran Premio della giuria Marc’Aurelio d’Oro.
DOMANI
Dopo Romanzo Criminale e Vallanzasca, Michele Placido si è accreditato come uno tra i migliori registi di gangster movie in circolazione, e non solo in Europa. La conferma giunge dal film italo-franco-belga Il cecchino, girato nel 2012. Il capitano Mattei (Daniel Auteuil) sta per arrestare una famigerata gang di rapinatori di banche, quando un cecchino appostato sul tetto di un edificio (Mathieu Kassovitz) spara contro i poliziotti, per permettere ai suoi complici di fuggire.
In seguito al grave ferimento di uno di loro, i rapinatori si trovano costretti a cambiare i propri piani, rifugiandosi presso lo studio di un medico corrotto (Olivier Gourmet).
Mentre il capitano Mattei organizza una feroce caccia all’uomo per catturare i criminali, emergono progressivamente dei particolari che connettono strettamente i destini dei tre protagonisti e dei coprotagonisti – tra cui, Anna (Violante Placido) e Nico (Luca Argentero)…
Ha detto del film Placido: “Il cecchino è il mio Romanzo criminale francese. La genesi del film si deve al produttore Fabio Conversi, che ne ha acquistato i diritti. I due sceneggiatori (Cedric Melon e Denis Brusseaux) volevano che facessi il film perché erano rimasti colpiti, appunto, da Romanzo criminale. Considero un onore che sia stata data la possibilità a un regista italiano di girare un polar, un poliziesco di stampo francese”. Il risultato è notevole. Da vedere (o registrare, visto l’orario impossibile)… Sabato notte, alle 3.40 su RaiDue.
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