Secondo capitolo della trilogia del dollaro di Sergio Leone, Per qualche dollaro in più (stasera su Rai Movie, alle 21.20) uscì nel 1965, ovvero soltanto un anno dopo Per un pugno di dollari.
Il successo procurato a Leone dalla trasposizione western de La sfida del samurai (Yojimbo) di Kurosawa (com’è noto, il regista giapponese non ne era stato messo al corrente…) era stato incredibile. Tanto per dire, la grana che si andava profilando con Kurosawa era stata risolta concedendo all’autore nipponico i diritti di distribuzione del film di Leone sui mercati orientali.
Kurosawa aveva accettato, guadagnando grazie a quella sola operazione più di quanto non sia riuscito a fare con tutte la sua filmografia…
Bisognava battere il ferro quando era ancora caldo. Squadra che vince non si cambia, così Leone ripropone Clint Eastwood e naturalmente per la colonna sonora Ennio Morricone. In più ci sono Gian Maria Volonté e Lee Van Cleef, da segnalare la comparsata di Klaus Kinski, gobbo e nevrotico.
La pellicola narra le gesta di uno spietato e paranoico bandito, El Indio (Gian Maria Volonté) inseguito da due cacciatori di taglie: Il monco (così definito per l’abitudine di servirsi solo della mano sinistra, in modo da lasciare la destra sempre libera di sparare (Clint Eastwood), e il Colonnello Douglas Mortimer (Lee Van Cleef).
I due sono costretti ad allearsi per affrontare l’Indio, ma fin dall’inizio, la sensazione è che le motivazione che spingono a colonnello a dargli la caccia non siano soltanto economiche.
Il duello finale resta tra le migliori cose del cinema di Sergio Leone, e tra i migliori duelli del western in assoluto.
Il film bissò il successo di Per un pugno di dollari, ottenendo al box office cifre da capogiro. Incommensurabile.
DOMANI
Canale 5 manda in onda domani sera, in prima tv assoluta, il film rilevazione della stagione 2015, Noi e la Giulia, scritto e diretto da Edoardo Leo.
Diego (Luca Argentero), Fausto (Edoardo Leo) e Claudio (Stefano Fresi)
sono tre quarantenni insoddisfatti e in fuga dalla città e dalle proprie
vite, che da perfetti sconosciuti si ritrovano uniti nell’impresa di aprire
un agriturismo. A loro si unirà Sergio (Claudio Amendola), un
cinquantenne invasato e fuori tempo massimo, ed Elisa (Anna
Foglietta), una giovane donna incinta decisamente fuori di testa. Ad
ostacolare il loro sogno arriverà Vito (Carlo Buccirosso), un curioso
camorrista venuto a chiedere il pizzo alla guida di una vecchia Giulia
1300.
Questa minaccia li costringerà a ribellarsi ad un sopruso in
maniera rocambolesca e lo faranno dando vita a un’avventura
imprevista, sconclusionata e tragicomica, a una resistenza disperata…
quella che tutti noi vorremmo fare… se ne avessimo il coraggio.
Leo dirige con leggerezza e semplicità, però riesce ad ottenere dagli attori prove importanti. Addirittura superba, quella di Anna Foglietta, che fece gridare al miracolo.
Noi e la Giulia – ha detto del film l’autore – potrebbe sembrare, all’inizio, un classico film su una grande storia di amicizia, ed in parte lo è. Ma è il tipo di “sopruso” contro il quale combattono che porta la storia oltre la commedia. La grande avventura di questi cinque sconfitti è riuscire a fare qualcosa di “bello”, come quell’agriturismo, in un posto brutto, deprimente, pericoloso, da cui tutti
scappano. Una bellezza che, in qualche modo, cambierà il destino di tutti… anche degli stessi camorristi…
Noi e la Giulia fece incetta di premi: Miglior attore non protagonista a Carlo Buccirosso e David Giovani a Edoardo Leo ai David di Donatello 2015; Migliore commedia a Edoardo Leo e Migliore attore non protagonista a Claudio Amendola ai Nastri d’Angento 2015; Ciak d’oro, Rivelazione dell’anno a Edoardo Leo e Miglior attore non protagonista a Claudio Amendola
2015 – Globo d’oro, Miglior commedia a Edoardo Leo.
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