L’indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane pubblicata nel numero del quotidiano oggi in edicola, disegna la solita, sconfortante mappa a pois. È quella che illustra il post, e basta uno sguardo per rendersi conto che forse bisogna arrendersi all’evidenza e cominciare a parlare non più di Italia, ma di Italie…
Le diverse tonalità di verde indicano le province dove più alta è la qualità della vita: verde scuro sono le migliori, e via via in giù fino al giallo, che indica le province la cui qualità della vita si situa nella media nazionale. Tra l’arancione e le diverse tonalità di rosso sono indicate quelle in cui la qualità della vita è più carente. Quelle in cui il rosso è più marcato (come, ahimè, la Capitanata) sono quelle in cui la qualità della vita può definirsi scadente, o quasi.
Le tonalità cromatiche della mappa interattiva predisposta dalla redazione del quotidiano economico finanziario disegnano con nitidezza le due Italie: il Nord è verde, il Sud è rosso, profondamente rosso, con qualche raro sprazzo di arancione (che indica le province in cui la qualità della vita è inferiore alla media, ma in misura contenuta) che si limita a Potenza e ad alcune province sarde.
Per il resto è buio pesto, e viene fatto di chiedersi a cosa servono queste classifiche, se poi il tutto si traduce ad un derby tra le ricchissime province del Nord e per il Sud non cambia mai niente. Forse il vero scandalo è che nessuno si rende conto che la questione meridionale si è radicata come un virus nel corpo del Paese, è divenuta ormai una cancrena, di cui nessuno parla.
E veniamo alle cifre. La provincia italiana in cui si vive meglio è Aosta, che strappa lo scettro a Bolzano, città campione nella classifica dell’anno scorso. Aosta totalizza 589 punti. La provincia di Foggia, che si classifica al 102° posto, scalando una posizione rispetto all’anno scorso, totalizza 382 punti, 207 in meno rispetto ad Aosta, ed è questo il dato che fotografa il divario (pesantissimo) tra le due province.
Con Foggia stanno sotto la centesima posizione anche le province pugliesi della Bat (104° con 377 punti, e un arretramento di 19 posizioni rispetto all’ anno scorso, e Taranto (105°, 2 posti guadagnati rispetto alla classifica 2015 e un punteggio complessivo di 374).
La provincia pugliese che sta meglio è quella di Bari (85° posizione in classifica, 407 punti, 3 posizioni guadagnate), seguita da Lecce (92° posto. 13 posizioni guadagnate, 394 punti).
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