Osservatore lucido ed attento delle questioni che riguardano lo sviluppo del territorio, Paolo Amorico ha inviato a Lettere Meridiane un utile contributo di riflessione e discussione sulla idea dell’Urban Center lanciata da Franco Eustacchio Antonucci. Ritengo particolarmente apprezzabili le considerazioni che Amorico svolge sul ruolo della politica e delle sue presunte responsabilità. L’opinione pubblica si forma anche con la mediazione della politica, ma prima di tutto ha bisogno della circolazione delle idee, della partecipazione, della discussione, del confronto delle diverse istanze della città, e quindi, principalmente, dei maggiori attori di una città, che sono i cittadini.
Ricordo che al tema dell’Urban Center, Lettere Meridiane ha dedicato una specifica pagina, per raggruppare i diversi interventi. La trovate qui. (g.i.)
Continua il dibattito dopo la manifestata intenzione, da parte di Franco Antonucci, ma non solo, di dare inizio alla prospettiva di istituire a Foggia un Urban Center. Sui social l’interesse sembra aver fatto presa almeno tra chi opera da tempo nell’ambito dell’architettura e dell’urbanistica, ma anche tra quanti, giovani inclusi, desiderano da tempo sentirsi integrati nella propria realtà volendo scongiurare il distacco dalla propria terra in cerca di migliore fortuna altrove. “Giovani inclusi”, perché il pericolo o la necessità di dover emigrare, è presente anche tra chi, anche cinquantenne, ha perso il lavoro, non lo trova più e vive il dramma dell’impotente isolamento a cui è costretto in questi tempi di crisi che riguardano l’intera Nazione, anche se riguarda maggiormente il Sud. Gente del Sud, di Puglia, di Capitanata. Un territorio da troppo tempo in difficoltà, ripiegato su se stesso e, spesso, incapace di tradurre in soluzioni le molteplici richieste di una qualità di vita più appagante.
Durante il dibattito ho avuto modo di osservare quanta confusione viene propagata attraverso i vari interventi e di come, spesso, si divaga fino a giungere al solito tema della politica locale incapace. La politica è e resta un fondamentale collante tra cittadini e Istituzioni, ma dovremmo allontanare per sempre il concetto secondo il quale essa possa farsi carico di tutti gli aspetti che regolano la vita di un territorio.
Ecco la necessità di istituire un Urban Center.
Ma cosa sono gli Urban Center? Gli Urban Center sono centri di comunicazione con cui le città, all’interno dei propri strumenti di governo del territorio, presentano, discutono e indirizzano le proprie trasformazioni territoriali e urbane. Sono spazi di informazione e dialogo, punti di riferimento per la progettazione condivisa del futuro della città, laboratori di idee. Tutti i soggetti che concorrono a disegnare il futuro della CITTÀ (istituzioni pubbliche, cittadini, associazioni e rappresentanti del mondo economico e sociale cittadino) trovano qui un’occasione di reciproca informazione e di confronto.
Uno dei compiti fondamentali degli Urban Center è, pertanto, quello di creare le condizioni per la messa in atto di forme di interazione fra i soggetti, della competizione fra interessi contrapposti, verso approcci negoziali di tipo cooperativo.
L’Urban Center è, quindi, un luogo permanente di conoscenza, ricerca e confronto sulle dinamiche urbane, che svolge un’attività di servizio degli attori locali mobilitati nei processi decisionali della pianificazione urbanistica con lo scopo di migliorare l’efficacia di questi processi e di favorire nuove forme strutturate di partecipazione.
Non esiste un unico modello di riferimento per la creazione di un UC che sia replicabile con successo in contesti diversi. L’obiettivo di fondo è quello di creare un polo culturale fecondo. Si tratta di porre in atto nuove forme di partecipazione non estemporanee o legate ad eventi del momento, ma in modo strutturato e duraturo, dotandosi di un luogo fisico rappresentativo avente un’organizzazione di supporto adeguata alle finalità previste.
Paolo Amorico
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