Il fermo “no” della Capitanata al pasticcio della riforma Renzi-Boschi

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I risultati definitivi del referendum costituzionale vedono anche in Capitanata una larga vittoria del “no” che con 188.164 voti si attesta al 65,42%, infliggendo oltre 30 punti di distacco al “si”, che con 99.477 voti, si ferma al 34,58%.
Oltre alla schiacciante vittoria di quanti hanno detto no al pasticcio della riforma Renzi-Boschi, il dato che emerge nitidamente è il ritorno, il gran ritorno della gente alla politica e alla partecipazione.
In Capitanata, i votanti sono stati 289.924 su 494.169 aventi diritti, e con una percentuale prossima a quella nazionale, del 58,66%.
A Foggia, la vittoria del “no” è stata ancora più impressionante. Gli elettori che hanno manifestato il loro dissenso alla riforma costituzionale sono stati 52.581, pari al 71,05%, solo 21.426 i favorevoli (21.42%).
Vittoria dei no anche a Manfredonia, tradizionale roccaforte del Pd. Il fronte del “no” si è imposto con il 62,91% contro il 37,09 del “sì”.
Questi i risultati nelle altre città della pentapoli: Cerignola no 61,67%, sì 38,33%; San Severo, no 68.7%, sì 31,3%, Lucera, no 64,49%, sì (30,51%).

A Cerignola si è registrata un’affluenza più contenuta rispetto alle altre città della Capitanata: si è recato alle urne soltanto il 48,89% del corpo elettorale.
Il voto per il “no” pare più radicato nei grandi centri. La forbice tra  no e sì è infatti meno marcata sul Gargano e nei Monti Dauni.
Questo è il risultato referendario in altri comuni medio e piccoli della Capitanata, suddivisi per area geografica.
GARGANO
Sannicandro Garganico, no 63,30%, sì 36,70%; San Giovanni Rotondo, no 64,45%, sì 35,55%; San Marco in Lamis, no 59,98%, sì 40,02%; Monte Sant’Angelo, no 57,64%, sì 42,36%; Vico Garganico, no 70,79%, sì 29,21%; Vieste, no 60,44%, sì 39,56%; Rodi Garganico, no 66,69%, sì 33,31%, Peschici, no 76,16%, sì 23,84%; Carpino, no 61,28%, sì 38,72%; Cagnano Varano, no 56,99%, sì 43,01%; Rignano Garganico è uno dei pochi comuni in controtendenza: si 55.14%, no 44.86%.
TAVOLIERE
Orta Nova, no 66,12%, sì 33,88%; Torremaggiore, no 61,64%, sì 38,36%; Apricena, no 56,19%, sì 43,81%.
MONTI DAUNI
Troia, no 62,96%, sì 37,04%; Bovino, no 57,55%, sì 42,45%; Ascoli Satriano, no 61,43%, sì 38,57%; Deliceto, no 64,29%, sì 35,71%; Sant’Agata di Puglia, no 63,55%, sì 36,45%; Pietramontecorvino, no 64,82%, sì 35,18%; Biccari, no 66,18%, sì 33,82%; Orsara di Puglia, no 53,08%, sì 46,92%; Accadia, no 57,25%, sì 42,75%; Rocchetta Sant’Antonio, no 55,58%, sì 44,42%;
Alberona è tra i comuni in cui il no ha fatto registrare un significativo exploit, con i no al 75,40%, e i sì al 24,60%; Volturino, no 64,20%, sì 35,8%; Casalnuovo Monterotaro, no 53,25%, sì 46,75%; Castelnuovo della Daunia, no 54,86%, sì 45,14%; Monteleone di Puglia, no 62,13%, sì 37,87%; a Roseto Valfortore il no si è imposto per due soli voti: 233 no (50,22%) a 231 sì (49,78%).
Il risultato definitivo nazionale vede con 19.025.254 voti i no al 59,95% e con 12.709.536 voti i si a 40,05%.
Ecco infine come sono andate le cose in Puglia e nelle diverse province pugliesi:
Puglia, “no” voti 1.348.573 (67,16%), “sì” voti 659.354 (32,84).
Bari, no 68,02%, sì 31,98%;
Barletta-Andria-Trani, no 67,14%, sì 32,86%;
Brindisi, no 69,52%, sì 30,48%;
Foggia, no 65,42%, sì 34,58%;
Lecce, no 64,97%, sì 35,03%;
Taranto, no 68,48%, sì 31,52%.

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Author: Geppe Inserra

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