OGGI
Non è proprio un film da segnalare il giorno della vigilia di Natale, ma come si fa a non rivederlo? Questa sera in tv, il cenone natalizio può essere accompagnato dalla visione de Il padrino di Francis Ford Coppola (Paramount Channel, ore 20.30), in una giornata televisiva cinematograficamente irripetibile, che propone anche altre chicche come Profondo rosso di Dario Argento (Mediaset Italia 2, ore 21.10), la scoppiettante commedia Una poltrona per due di John Landis con Eddie Murphy e Dan Aykroyd (Italia 1, ore 21.30) e Alice nel Paese delle Meraviglie nella edizione originale disneyana (Rai 2 ore 22.40).
Il Padrino è la più evidente testimonianza di come la settima arte produca opere che occuperanno un posto nella storia dei classici di tutti i tempi, per la loro dimensione epica, e per la loro capacità di parlare oltre il tempo in cui sono nate.
Tratta da un romanzo di Mario Puzo, Il padrino racconta, dal di dentro, la storia di una famiglia mafiosa capeggiata da don Vito Corleone (Marlon Brando) che si contende il potere criminale e i mercato della droga con la famiglia Tartaglia.
Ma è molto di più del solito gangster movie: è un racconto che scorre tra l’epico e il tragico, assumendo ora i toni della tragedia greca (succederà nel Padrino parte III ) ora, come scrive FilmTv quelli della tragedia elisabettiana. Il settimanale cinematografico aggiunge che il film è un “ una metafora dell’America, uno dei migliori ritratti della mafia (dal di dentro).”
Cast stratosferico (Marlon Brando, Robert Duvall, Al Pacino, James Caan, Sterling Hayden), musicata da Nino Rota, l’opera si aggiudicò tre premi Oscar: quello per il miglior film, quello per la migliore sceneggiatura e Marlon Brando come miglior attore protagonista. Il divo non ritirò il premio e mandò polemicamente una pellerossa al ritiro della statuetta.
Impossibile da non rivedere. Perfino il giorno della vigilia di Natale. Paramount Channel, ore 20.30.
DOMANI
A Natale, il mio suggerimento per gli amici e i lettori di Lettere Meridiane non può che privilegiare un film per tutta la famiglia, meglio ancora se d’animazione, con le atmosfere e il pathos che ispiravano un tempo la migliore produzione disneyana.
Alle 22.50 su Rai2 c’è Up, che è stato il primo film d’animazione ad avere il privilegio di aprire, qualche anno fa, il Festival di Cannes. Il riconoscimento è del tutto meritato.
Diretto da Peter Docter e Bob Peterson film racconta una storia al di sopra del tempo, grazie alla bizzarra amicizia che fiorisce tra Carl, un bizzaro settantenne rimasto vedovo, ma che non ha ancora smesso il suo sogno di viaggiare nel mondo e Russell, un boyscout di otto anni, un tantino petulante e maldestro, ma anche coraggioso e vivace che lo contatta per assisterlo e ottenere così il distintivo scout di “assistenza agli anziani”, l’ultimo che gli manca per avere il medagliere completo. I due gireranno per il globo terrestre attraversando mille avventure e coronare così il sogno di Carl.
I primi undici minuti del film sono quanto di meglio il cinema d’animazione sia mai riuscito a fare. Peccato non poterlo vedere nel formato digitale tridimensionale Disney Digital 3-D, che la Pixar (la casa di produzione fondata da Steve Jobs) sperimentò per la prima volta proprio con Up. “Lo sguardo fluttua nello schermo e capovolge l’effetto 3D, il corpo dello spettatore è proiettato in un mondo senza forza di gravità. Instabilità e vertigine” – ha scritto FilmTv, aggiungendo: “uno spazio filosofico quello aperto da Up, un campo di memorie visive e di esperienze multisensorali che, anche senza gli occhiali del 3D, ci spediscono nella terza dimensione.”
È stato il secondo film di animazione della storia ad essere stato candidato agli Oscar come miglior film dopo La bella e la bestia nel 1991, ottenendo 5 candidature in totale. Il film ha vinto 2 Premi Oscar nel 2010: miglior film d’animazione e migliore colonna sonora.
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