Cinemadessai | La paura è servita con La cosa di John Carpenter

STASERA
Anche se non si è appassionati del genere che mescola insieme fantascienza e horror, un film come La Cosa di John Carpenter (domani su Mediaset Italia 2 alle 21.10) va sempre visto, perché raramente gli effetti speciali si sposano così intensamente e felicemente con la sceneggiatura e il ritmo di suspense e tensione che il regista riesce a mantenere per tutta la durata della storia.
La pellicola è un remake del film La cosa da un altro mondo di Christian Nyby (prodotto da Howard Hawks) del 1951, entrambi tratti dal racconto horror-fantascientifico La cosa da un altro mondo (Who Goes There?, 1938) di John W. Campbell.
Il film di Carpenter è assai più intenso e meglio riuscito dell’originale: un capolavoro nel suo genere.
Racconta la storia di una spedizione in Antartide che viene a contatto con una sorta di alieni mutanti, che si manifestano, tra l’altro, in un cane lupo che si trasforma in una belva, scatenando il panico nella base.
All’uscita in sala il film non incontrò particolare successo, in seguito la pellicola è stata rivalutata positivamente dalla critica, fino ad essere giudicata come un intramontabile cult della fantascienza e del fantahorror, nonché  uno dei film più paurosi in assoluto.
DOMANI
Domani alle 21.20 RaiMovie offre l’imperdibile opportunità di vedere Torneranno i prati, il film che Ermanno Olmi ha dedicato alla prima guerra mondiale di cui si sta celebrando il centenario. Il film uscì nel 2014, con una distribuzione non particolarmente ampia. Il passaggio televisivo è pertanto un evento ancor più degno di nota.

Il titolo si richiama all’avvicendarsi delle stagioni in montagna, ma sottintende una denuncia all’inutilità della guerra e della morte da essa provocata.
Olmi racconta una notte in una trincea del Nord Est, attingendo ai ricordi bellici di sui padre e al racconto La paura (1921) di Federico De Roberto.
La vita dei soldati alterna lunghe ed interminabili attese, che accentuano la paura, ad improvvisi accadimenti imprevedibili. La pace della montagna diventa un luogo dove si muore. Il film è interpretato da Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti e Andrea Di Maria.
In un cinema che è sempre più prossimo a quello di Manoel de Oliveira – ha scritto FilmTv della pellicola di Olmi – , nelle forme di un realismo astratto e sospeso, che fa della trincea il set di un teatro, così, in un Kammerspiel funebre e antibellico, i morti ricordano il logoramento e lo spaesamento, il sacrificio a cui sono stati chiamati, soli di fronte a se stessi e incapaci di vedere il nemico, prima di crepare inutilmente, prima che la neve si sciogliesse e tornasse, ineluttabile, il verdeggiare dei prati. Tutto ciò che si narra in questo film è realmente accaduto. E poiché il passato appartiene alla memoria, ciascuno lo può evocare secondo il proprio sentimento.

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Author: Geppe Inserra

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