L’ingresso al quartiere fieristico, com’era una volta |
L’idea dell’Urban Center lanciata da Franco Antonucci potrebbe diventare presto una realtà, seppure applicata ad un ambito particolare delle dinamiche di futuro del territorio.
Il laboratorio di partecipazione, discussione e confronto (ma anche di coworking e di incubazione d’impresa) immaginato ed invocato dall’ingegnere ed urbanista foggiano per progettare idee innovative per il rilancio di Foggia e della Capitanata, potrebbe trovare una sua prima concreta (e sfidante) sperimentazione rispetto ad una questione veramente importante per il futuro di Foggia e provincia, quale è il destino dell’Ente Fiere di Foggia con il suo ampio quartiere fieristico, ormai inglobato nell’abitato del capoluogo.
Lo anticipa a Lettere Meridiane il neo-commissario della Fiera di Foggia, Potito Belgioioso, ingegnere con un lungo stato di servizio sia alla Provincia (dov’è stato ingegnere capo) sia al Comune di Foggia.
Da tempo in profonda crisi, al punto di trovare difficoltà anche per reperire le risorse per pagare i dipendenti, data l’insolvenza di diversi soci fondatori, e le ben note difficoltà di bilancio che questi incontrano, Belgioioso intende affrontare la difficile missione affidatagli lavorando su tre livelli: il rilancio dell’Ente attraverso un piano industriale che coinvolga i privati; il coinvolgimento di altri attori istituzionali nella utilizzazione degli spazi del quartiere fieristico, che va pertanto rimodulato nell’ottica di un nuovo, più stretto, rapporto con la città; la definizione o ridefinizione, in questa nuova ottica, dei progetti in atto, come la realizzazione del nuovo ingresso e del parcheggio sotterraneo.
“La mia idea – precisa l’ingegnere – è di avviare una discussione collettiva, il più partecipata possibile, sul futuro sia dell’ente fiere che del quartiere fieristico. Il modello di discussione potrebbe essere fornito proprio dall’Urban Center. Inizialmente come modello di elaborazione e confronto, ma successivamente anche come possibile momento di riqualificazione di parte dello stesso quartiere fieristico”.
Per rilanciare la Fiera di Foggia, Belgioioso sceglie dunque di riparte dalla città, da Foggia e dalle relazioni del capoluogo con il resto del territorio provinciale?
“Non potrebbe essere altrimenti. La Fiera ed il suo quartiere fieristico rappresentano per i territorio delle risorse di grande valore per il futuro, e non vincoli come sono stati percepiti negli ultimi anni. Tanto per dirne una, tanti uffici e servizi pubblici, proprio nei pressi della Fiera, sono costretti a lavorare in locali angusti, costosi. Il quartiere potrebbe rispondere positivamente alla necessità di riallocazione di alcuni servizi pubblici d’interesse cittadino e provinciale. Ma dobbiamo trovare il modo di aprire una serie riflessione collettiva, che guardi all’interesse sia del territorio che delle Fiera. Per questo, il modello dell’Urban Center mi affascina.”
La Fiera che si rimodula diventando essa stessa un Urban Center? È una ipotesi su cui ragionare seriamente, e lavorare.
Geppe Inserra
[In considerazione dell’elevato interesse che l’idea dell’Urban Center sta registrando in amici e lettori che seguono Lettere Meridiane, è stata aggiunta, nella home page. una pagina al tema, che fornisce rapidamente l’accesso a tutti gli articoli sull’argomento. La trovate anche cliccando qui.]
Views: 20