Il Foggia ha toccato… il Fondi. Perdonate la banalità, ma riesce a dare l’esatta misura del disastro rossonero. La sconfitta patita stasera allo Zaccheria ridimensiona – temo definitivamente – le aspirazioni dei satanelli e li colloca nella loro esatta dimensione in questo torneo: una squadra dignitosa, in grado di qualificarsi ai play off, ma non certo di aspirare alla promozione diretta, almeno non con questi giocatori, e con questa formazione, costruita molto male sul mercato estivo.
La sconfitta ha dell’incredibile, anche perché il Foggia si era portato sul 2-0 (grazie a una prodezza di Sarno e a un gol di Gerbo) e tutto lasciava presagire una serata tranquilla e, sopratutto, un ritorno alla vittoria con il conseguente rilancio delle aspirazioni rossonere. Invece è accaduto di tutto.
Errori offensivi (Maza si è mangiato tutto il possibile) e difensivi, assieme ad un tono agonistico tutt’altro che brillante, hanno consentito agli ospiti una rimonta che ha veramente dell’incredibile.
Ma il Foggia di Stroppa – va detto – è costretto a giocare a handicap. La mancanza di una prima punta di ruolo, che costringe l’allenatore a giocare con un finto centravanti, mette il Foggia in una situazione di svantaggio rispetto agli avversari, com’era già successo a Reggio Calabria. Per segnare due gol, il Foggia crea mediamente dieci occasioni. Reggina e Unicusano Fondi hanno fatto quattro reti sfruttando quattro occasioni.
Così la promozione diretta è un sogno. Ma i satanelli – gioca ricordarlo e ribadirlo – pagano le conseguenze di un mercato estivo a dir poco deficitario.
I giocatori c’entrano poco, e tanto meno c’entra Giovanni Stroppa, la cui panchina sembra traballante. È assurdo scaricare sull’allenatore responsabilità che vanno cercate in quanti hanno fatto credere ai tifosi che il Foggia fosse più competitivo dello scorso campionato.
Non è vero. Il mercato estivo è stato molto opinabile. Il solo ruolo in cui la compagine rossonera si è effettivamente rafforzato è quello del portiere.
La difesa è più o meno ai livelli – non eccelsi – dello scorso campionato, e per giunta, c’è da mettere in conto che alcuni difensori, come Angelo,paiono assai meno brillanti dello scorso anno. L’attacco? Imbarazzante.
Non solo non è stato trovato un degno sostituto a Iemmello, ma anche i rincalzi non sembrano all’altezza. Padovan e Letizia fanno rimpiangere Floriano e Viola.
Aveva ragione De Zerbi a lamentarsi, e ad accusare più o meno velatamente i vertici rossoneri di non aver mantenuto gli impegni, che erano quelli di costruire una squadra competitiva, in primo luogo trovando un sostituto all’altezza di Iemmello.
Ma così non è stato. Quando hanno esonerato Roberto De Zerbi, i fratelli Sannella, patron rossoneri, hanno giustamente sottolineato che ognuno comanda in casa sua.
Sacrosanto, dal momento che ci mettono i soldi e la faccia. Ma visto che mentre giubilavano l’allenatore hanno ribadito che l’obiettivo del Foggia era la promozione diretta, sarebbe adesso il caso che ne chiedano conto a chi ha costruito questo disastroso mercato estivo.
E soprattutto che si diano da fare per cercare di trovare al mercato di gennaio che ormai incombe, i correttivi necessari. Scaricare le responsabilità sull’incolpevole Stroppa sarebbe un rimedio peggiore del male.
Views: 14