Una mazzata che non ci voleva. Un colpo di maglio alle speranze di una città, per la quale l’apertura del centro commerciale GrandApulia rappresentava più che una boccata d’ossigeno, soprattutto in termini occupazionali. Il megastore che avrebbe dovuto aprire i battenti mercoledì 30 novembre prossimo, avrebbe garantito a regime 1.000 posti di lavoro. Doveva essere il più grande del Mezzogiorno, con un investimento di 80 milioni, e una impressionante potenza di fuoco dal punto di vista commerciale: una superficie di oltre 180 mila metri quadri con 150 negozi, 80 attività, otto punti di ristorazione, sette strutture di vendita, otto sale cinematografiche, un immenso parcheggio con 4.000 posti auto.
Il condizionale è diventato d’obbligo dopo il sequestro operato in mattinata dalle forze dell’ordine che hanno eseguito un provvedimento di “sequestro finalizzato alla confisca”, emesso dal gip del Tribunale di Foggia su richiesta della Procura della Repubblica di Foggia. Questo significa che se prevarrà la tesi dei magistrati inquirenti, l’iter giudiziario potrebbe concludersi, così come prevede il codice di procedura penale, con la confisca dei terreni e degli immobili e/o la riduzione in ripristino dello stato dei luoghi.
È naturalmente impossibile commentare la notizia. Le indagini sono state laboriose e dettagliate. I reati contestati sono pesanti: irregolarità in materia ambientale (l’omessa bonifica dell’ex sito industriale, la realizzazione di una discarica abusiva di rifiuti speciali ), irregolarità in materia edilizia-urbanistica (la realizzazione di un piano di lottizzazione abusiva a fini edificatori commerciali).
Occorrerà che la giustizia faccia il suo corso e che si pronunci almeno il Tribunale del Riesame cui molto probabilmente si rivolgeranno gli avvocati che difendono la Finsud, la società del gruppo Sarni proprietaria della struttura.
Quel che è certo è che, nonostante che il count down sul sito del megacentro non è stato interrotto, salvo miracoli, della inaugurazione fissata per il 30 novembre prossimo non se ne farà più niente, e che andranno deluse le aspettative di imprese e lavoratori che avevano creduto che l’apertura di GrandApulia potesse inaugurare un nuovo corso per l’economia foggiana.
Mille posti di lavoro in meno in una realtà occupazionale agonizzante com’è quella foggiana sono il colpo di grazia.
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