Foggia deturpata: un altro scempio in piazza Federico II

Sono stati veramente tantissimi, i commenti improntati a sdegno e le proteste degli amici e dei lettori, alla lettera meridiana in cui abbiamo denunciato l’incredibile scempio perpetrato dalla Telecom in piazza XX settembre, dov’è stata installata una centralina che deturpa la facciata di palazzo Barone-Perrone, occultando parzialmente il mascherone di pietra che l’adornava.
La maggior parte dei commenti è accomunata dal desiderio di trovare i responsabili. Ma siamo sicuri che sia proprio una questione di responsabilità altrui, e che, invece, certe cose non accadano semplicemente perché non ce ne accorgiamo, o ce ne disinteressiamo, o peggio ancora, perché ci siamo così abituati al brutto che ci circonda, che non si facciamo neanche più caso?
Tra tutti i commenti ho trovato particolarmente significativo, al di là dell’ironia di cui è soffuso, quello postato sulla bacheca del blog da Mary che scrive testualmente: “Seeee…. La verità è che tutti se ne fregano altamente di tutto, chi non raccoglie gli escrementi del proprio cane, chi butta pacchetti di sigarette vuoti dai finestrini delle auto, chi brucia le file ai semafori e chi brucia i cassonetti della spazzatura. A chi vuoi che importi di uno stupido e vecchio mascherone appiccicato al muro? È pure brutto….meglio la fibra!!!”

È vero. Ormai ci siamo così abituati a convivere con la bruttezza, il vandalismo, l’inciviltà, la  maleducazione che non ci facciamo più caso. Una riprova? Nando Romano è uno scrittore ed esperto di storia locale, con il quale in passato ho condiviso battaglie (manco a dirlo, perdute) sul pietoso stato in cui versa la toponomastica a Foggia (lo prometto: prossimamente dedicherò all’argomento alcune lettere meridiane). L’amico Nando denuncia un altro grave scempio che quotidianamente si consuma agli occhi della città, indifferente, documentandolo con le foto che illustrano questo post.
Ci troviamo ancora una volta nel cuore di Foggia, in quello che dovrebbe essere probabilmente il suo angolo più caratteristico: piazza Federico II, incrocio con via Arpi.
Ignoti vandali hanno divelto il lampione che una volta era stato installato proprio sull’angolo, mentre il muro abbonda di manifesti di ogni tipo, tra cui quelli mortuari. E fin qua, ci può anche stare, visto che storicamente quell’angolo era adibito proprio, come ci informa l’antica lapide fotografata da Nando Romano, all’affissione di leggi ed atti della pubblica autorità.
La lapide, peraltro rotta, è sormontata dall’immancabile canalina (chissà se elettrica o telefonica) che l’occulta parzialmente.

Per dirvi quanto abbiamo fatto ormai l’abitudine alla bruttezza, proprio in questo angolo ci eravamo dati appuntamento io, Giovanni Cataleta e Antonio Basta la sera in cui siamo andati in piazza XX settembre a documentare lo “scempio del mascherone”.
L’amico Basta aveva fatto notare il lampione vandalizzato, e  Cataleta si era accorto della bella lapide, rappresentativa di un pezzo della memoria storica cittadina, così orrendamente brutalizzata. Ma – come dire – ci eravamo arresi a quella evidenza, commentandola come un segno del degrado inesorabile che sta colpendo la città. Questa bruttura sta lì da anni, forse decenni. Risalire alle responsabilità è ormai impossibile.
La morale è che Foggia può diventare più bella se cominciamo tutti a sentirci responsabili della bruttezza che la devasta e che l’oltraggia.
La prima operazione da fare dovrebbe essere renderci tutti consapevoli della bruttezza. Denunciarla se non altro per fare in modo che torni ad essere un’eccezione e non la regola. Senza scaricare le responsabilità agli altri.
Quanti di quelli che si sono scagliati contro Telecom per il mascherone di piazza XX settembre, buttano per terra la cicca della sigaretta o portano il cane a spasso per fargli fare i bisogni, senza pulirne gli escrementi?
G.I.

Views: 8

Author: Geppe Inserra

4 thoughts on “Foggia deturpata: un altro scempio in piazza Federico II

  1. Dove la cultura è in gioco la "partita" va giocata con i giovani, nelle scuole e non. Non c'è futuro per ciò che abbiamo se non battezziamo culturalmente i ragazzi a ciò che è realmente la città: non un agglomerato urbano ma un nido, non una selva di palazzi ma un insieme di testimonianze. Io auspico una sensibilizzazione capillare, magari proposta e diffusa dal Comune, con un opuscolo storico e di invito per una riscoperta della città da parte di tutti i suoi figli. Gli sbagli dei grandi hanno radici lontane e l'attenzione dei piccoli e maggiore: una bella campagna di sensibilizzazione nelle scuole non può che portare una ventata di freschezza. Che ne dite assessori? Si può fare? Magari accompagnata da una giornata di presentazione e da semplici gadget (anche un semplice adesivo, un segnalibro)…

  2. La comunicazione, semplice ed efficace, è molto più diretta di mille parole. Uno spot, breve e d'effetto, con i volti giusti, nei luoghi foggiani ed uno slogan breve e conciso: ecco che cosa può destare curiosità ai piccoli foggiani che passano disinteressati vicino ai monumenti. In una prospettiva di sensibilizzazione, uno spot che parli ai giovani della Foggia secolare non è chimera, è una strategia, può essere un richiamo a riflettere. Io penso che un partner come la squadra locale o attori e volti noti della città, chiamati a raccolta per l'invito al rispetto del bene comune potrebbero catturare l'attenzione di molti cittadini in un semplice spot. Un centrocampista osannato che palleggi vicino all'epitaffio e poi, fermandosi, lanci uno slogan alla telecamera è un buon inizio. I giovani vanno catturati, bisogna comunicare le nostre ragioni parlando il loro linguaggio. Solo così si può mantenere viva la fiamma della riflessione coinvolgendo chi deturpa, chi non capisce, chi non conosce.

  3. La sindaca dalle mille e una promesse non se ne può rendere conto intenta com’è a pulire il guano dei piccioni sulle panchine del viale dove passa per recarsi a casa sua.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *