Il rigore fallito da Letizia |
Tutto sommato al Foggia è andata di lusso la tredicesima giornata, anche se sono diverse le lezioni da trarre dal terzo pareggio consecutivo inanellato dai rossoneri, seppur giunto sull’insidioso campo di Pagani, che lo scorso anno li vide perdenti.
Dalla parte mezza piena del bicchiere, c’è che del quartetto delle migliori, giocavano in casa il Lecce e il Matera, mentre solo Foggia e Juve Stabia erano impegnate fuori casa. Tutte le quattro partite si sono concluse in parità, ed il Foggia può dunque sorridere.
Detto questo, veniamo alle lezioni da trarre, ovvero alla parte del bicchiere mezza vuota.
La prima è che continua la maledizione dei rigori che lo scorso anno costò ai rossoneri la promozione diretta. (Trovate qui un’analisi dettagliata del pesantissimo conto pagato dai satanelli la scorsa stagione).
L’errore dal dischetto di Letizia, così come quello di Mazzeo nella partita casalinga con l’Akragas hanno tolto fino ad oggi al Foggia quattro punti. Se i due attaccanti avessero trasformato i relativi penalty, oggi il Foggia si troverebbe da solo in vetta alla classifica.
L’altra lezione da trarre è che la leggerezze delle prime punte è un dato strutturale, al quale si dovrà cercare di porre riparo. Inutile girarsi attorno: il mercato estivo del sodalizio di viale Ofanto non ha risolto quella che era la più grande incognita: la sostituzione di Pietro Iemmello. I numeri parlavano chiaro, fin da agosto. Sommando il rendimento dello scorso anno di Mazzeo (33 partite giocate, 11 reti), Letizia (35, 8) e Padovan (22,1) il risultato non copre neanche la metà del rendimento stellare di re Pietro (42 gol in 37 partite).
È ovvio che è impossibile trovare qualcuno in grado di ripetere le gesta dell’attaccante oggi in forza al Sassuolo. Ma gli arrivi del mercato estivo, in tutta onestà, non sembrano coerenti con i propositi di promozione diretta del Foggia. Del resto, non è solo questione di capacità realizzative, ma di schemi di gioco. Il problema delle attuali prime punte è che partecipano poco al gioco, di conseguenza toccano pochi palloni, e vengono serviti poco. Nonostante l’errore dagli undici metri, ieri Letizia è sembrato molto più in palla di Padovan francamente spaesato e poco incisivo.
Tra le cose buone del campionato rossonero fino ad oggi c’è certamente da mettere anche l’assetto difensivo, che dà maggiore solidità alla squadra e soprattutto le consente di perdere poco, il che non guasta in un campionato difficile come quello di Lega Pro. Ma potrebbe non bastare, soprattutto se si vuole evitare la lotteria dei play off.
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