Del Carmine: “Emiliano e Landella scongiurino la chiusura del Centro interculturale Baobab”

Soltanto qualche settimana fa, il 1° settembre, il Centro Interculturale “Baobab-Sotto la stessa ombra” aveva festeggiato il suo primo decennio di vita. Qualche giorno fa, la doccia fredda: stante l’incertezza dell’erogazione del contributo della Regione Puglia, il Comune di Foggia che del progetto è cofinanziatore assieme alla stessa Regione ha sospeso il progetto. Nato con lo scopo di facilitare l’integrazione sociale e culturale dei cittadini stranieri immigrati nelle comunità locali, il Centro era diventato nel corso degli anni un punto di riferimento e di incontro per gli immigrati, in cui le diverse culture presenti in città si sono conosciute e confrontate, valorizzando le ricchezze di ciascuna.  Sulla chiusura del Centro Michele Del Carmine, che quando era assessore all’integrazione del Comune di Foggia fu tra i promotori dell’iniziativa, ha scritto una nota, che di seguito pubblichiamo.

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Cara redazione,
sono tante le domande che mi pongo soprattutto quando la nostra città deve fare i conti con le difficoltà e le sfide quotidiane.
Dopo aver letto il comunicato stampa relativo alla chiusura del Centro Interculturale “Baobab-sotto la stessa ombra”, ho dato una risposta ad alcune di queste domande. La risposta principale, forse, riguarda proprio l’attuale amministrazione comunale, incapace a mio parere, di avere uno sguardo attento, sensibile verso le politiche sociali (e non solo). Penso che oltre alle iniziative ed alle inaugurazioni che generano facile visibilità e consenso, questa amministrazione non sappia leggere, comprendere le vere necessità di una intera comunità.

Io ero lì lo scorso 1 settembre, giorno in cui il Centro Interculturale ha festeggiato i dieci anni, ed ero lì dieci anni fa quando come assessore all’immigrazione risposi all’esigenza di fare un passo in avanti e cambiare rotta in tema di immigrazione. Sono deluso e fortemente amareggiato per la chiusura del centro di viale Candelaro che ha fornito in questi anni assistenza ed orientamento a 7.000 persone ed ha ricevuto un riconoscimento dal Parlamento Europeo quale buona prassi nazionale per l’integrazione.
I numeri, appunto, ci hanno dimostrato che non si è trattato di un semplice progetto ma di un servizio vivo, continuo che ha dato forma e significato al processo di integrazione dei migranti.
La struttura, inoltre, è stata fortemente voluta in una zona periferica della città (quartiere Candelaro) in cui è stato possibile fare davvero integrazione tra cittadini foggiani  e migranti. A tal proposito, infatti, sono stati organizzati: corsi di cucina, di lingue, musica, attività di supporto didattico e dopo scuola per minori stranieri (e non) etc. etc.
Nell’intervento del’ 1 settembre, sempre in occasione del decennale, l’Assessore alle Politiche Sociali Erminia Roberto aveva espresso disponibilità nel continuare a far vivere il Centro, dimostrando però di non avere alcuna conoscenza dell’argomento e del luogo in cui si trovava in quel momento. I piani sociali sono uno strumento di programmazione e dovrebbero garantire anche continuità di alcuni servizi.
E’ possibile che in un anno e mezzo non ci siano stati provvedimenti, iniziative comunali che riguardassero il tema dell’immigrazione? Come è possibile non far fronte a richieste, emergenze, necessità che riguardano non solo la comunità foggiana ma, appunto, la Puglia e l’Italia intera?
Spero che a quest’ultima domanda possa rispondere anche la Regione Puglia che è sempre stata sensibile, almeno con la giunta Vendola, ai problemi riguardanti l’immigrazione. Siamo la Puglia, quella che i giornali e le tv chiamano terra di accoglienza!!!!
Confido nella sensibilità e operosità della Regione Puglia, nella persona di Michele Emiliano, affinché torni ad occuparsi del tema immigrazione e contribuisca a risolvere i problemi dei cittadini pugliesi. E faccio appello al Sindaco di Foggia, Franco Landella, affinché possa rivedere la scelta e possa ripristinare un servizio INDISPENSABILE  per il benessere della nostra comunità.
Concludo, rivolgendo un plauso alla forza, all’energia e alla tenacia del Presidente del Centro Interculturale Baobab- sotto la stessa ombra, Domenico La Marca. Un grazie a lui ed ai suoi collaboratori e alle sue collaboratrici.
Siamo tutti sotto la stessa ombra, non siete e non sarete soli in questa battaglia!
Michele del Carmine
cittadino foggiano
(ex assessore all’immigrazione)

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Author: Geppe Inserra

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