Fa discutere e raccoglie consensi l’idea, lanciata da Franco Antonucci, di un Urban Center a Foggia, ovvero di un laboratorio pubblico di discussione e di elaborazione civica. Antonucci ne ha parlato, qualche giorno fa, in un post su lettere meridiane (che potete leggere qui). Sulla proposta si sta approfonditamente riflettendo e discutendo in seno a Pro Capitanata, la “rete informale tra sistema politico e sistema produttivo dei territori della Capitanata” di cui Antonucci è animatore, assieme a Michele Lauriola.
Un interessante contributo giunge adesso da Salvatore Castrignano, responsabile provinciale dell’associazione Lavoro & Welfare nonché, come Antonucci, memoria storica e protagonista di tante iniziative e progetti per lo sviluppo della Capitanata.
Castrignano è stato l’anima di diversi protocolli d’intesa (come quello per Capitanata 2020 o più recentemente per l’attuazione di garanzia giovani in Capitanata) che hanno scritto pagine importanti nella storia della concertazione in provincia di Foggia.
Aderendo alla proposta di Urban Center di Antonucci, Castrignano rilancia indicando un percorso, esso stesso concertativo, com’è giusto, anzi indispensabile, che sia, nel momento in cui si tenta di costruire una rete: che l’idea nasca dal basso, ad opera di associazioni, altre reti, semplici cittadini.
Ecco cosa scrive Castrignano:
Franco Antonucci fa bene a rilanciare il tema di un luogo territoriale dove la elaborazione progettuale sia riconosciuto e regolato, soprattutto sia agibile per le competenze personali, sociali, professionali spesso e volentieri emarginate o volutamente ignorate, quando non asserviti a logiche di interessi ristretti. Urban o Future Center, come da anni propongo in più occasioni istituzionali e di confronto (almeno dal 2010 lo abbiamo fatto in iniziative pubbliche dell’Associazione Lavoro&Welfare), ciò che necessità è proprio un contenitore di idee, relazioni, buone pratiche di sviluppo territoriale e di Welfare state da realizzare nel concreto. Come spiegato da Franco. Ma direi anche che possiamo fare un passo per accelerare e rendere fattibile la proposta, facendoci promotori come forze sociali e cittadini del progetto e proponendo l’avvio del laboratorio richiedendo al Comune o alla Camera di Commercio un luogo per ospitare il Centro. Potremmo partire in piccolo e col tempo dimostrare la validità del percorso.
Sono d’accordo. E così giro l’invito da Castrignano ad amici e lettori: chi vuol aderire a contribuire alla proposta, si faccia avanti, commentando questo post.
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