Il lupo e la sua simbologia occupano un posto di rilievo nella cultura di tante civiltà umane. È generalmente associato all’idea di tenebra e di ferocia, ma è ance simbolo di forza e di coraggio. È così presente nella letteratura soprattutto per bambini che lupus in fabula è diventato un modo di dire proverbiale.
Oggi, che i lupi si sono quasi estinti, al lupo si associano finalmente valori positivi: la presenza del lupo è un bell’indice di biodiversità, e la cosa è ancora più ragguardevole è se questo accade in un territorio, come il Gargano, in cui la biodiversità è un tratto costitutivo e fondante.
L’avvistamento degli animali fotografati nel collage che potete guardare qui sotto è di Michele Eugenio Di Caro, che ha anche realizzato gli scatti.
“Il branco di sette lupi ( o altro genere di canide da classificare: incrocio tra lupo grigio e cane; Canis Aureus, comunemente sciacallo dorato molto simile al lupo grigio e a basso rischio; oppure un incrocio tra Canis Aureus e lupo grigio) che ho avvistato domenica mattina. Ugo Del Giudice mi informa che è uno dei due branchi esistenti nel territorio garganico. Il ritorno dei lupi nel Gargano è il segno di una migliorata biodiversità e del grande valore ambientale del nostro territorio. L’ invito è quello di uscire sempre in gruppo, anche se è pur vero che non è mai esistito peggior “lupo” dell’uomo.”
Non si può dire con certezza se si tratti di veri e propri lupi o di ibridi. Un’altra ipotesi è che si tratti di sciacalli, ma si tratta comunque di un segnale importante, in termini di biodiversità. Secondo alcune voci, sarebbero giunti dal Parco Nazionale d’Abruzzo, trovando nel Gargano un habitat ideale.
Al di là dei tanti luoghi comuni, i lupi sono inoffensivi, e non attaccano l’uomo, se non quando hanno paura o sono affamati. È comunque il caso di adoperare una certa cautela se si trova nel luoghi dove si sono verificati gli appostamenti.
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Considerazioni sbagliate, molto sbagliate.