Certe volte Foggia ha storie belle da raccontare. Come quella che Lucia ha voluto raccontare a Lettere Meridiane, per metterla in circolo, per dimostrare che si può fare. S’ pot’ fà. Anche a Foggia. Come? Prima di tutto credendo in quello che si fa, poi non arrendendosi davanti alle difficoltà che ogni impresa riserva, perché nella vita niente fila liscio come l’olio, e le difficoltà sono sempre dietro l’angolo. Insomma affrontando la vita con il sorriso sulle labbra e con la volontà del cuore e con l’ottimismo della ragione. Basta crederci. Basta volerlo. Basta mettercela tutta. Come ha fatto Lucia.
La speranza è che la sua storia sia contagiosa. E che altre donne, altri giovani, altri foggiani seguano il suo esempio e si mettano in gioco. Si può fare. S’ pot’ fà. Anche a Foggia. Ecco la storia di Lucia. Leggetela, condividetela, fatene tesoro.
Volevo raccontarvi la storia di una Donna foggiana che ce l’ha fatta.
Mi chiamo Lucia Speranza e sono della classe 1976.
Nel 2003 dopo tanti sacrifici mi sono laureata in Scienze e Tecnologie alimentari alla facoltà di Agraria di Foggia.
Dopo aver tentato diverse strade ho deciso di accettare nel 2004 un lavoro presso Unieuro, dove lavoro ancora.
Ho comprato la mia prima macchina… mi hanno concesso un mutuo per la mia piccola casa di 62 mq… mi sono sposata ed ho avuto un bambino, Ruben, che oggi ha quasi 6 anni.
Dopo aver realizzato il sogno di una famiglia, mio marito 6 anni fa ha perso il lavoro e in questi 6 anni ci siamo barcamenati come potevamo.
Quasi due anni fa ho deciso di volerci provare in questa città e ho partecipato al bando NIDI della Regione…Non ci speravo, ma mi hanno concesso il finanziamento e da qualche settimana ho aperto a Foggia la Clinica del Sale, un centro di haloterapia.
La cosa bella è che l’ho fatto in società con un’altra donna.
Vi scrivo questa lettera perché vorrei che i giovani di oggi, ormai disillusi, possano intravedere, attraverso la mia storia, un barlume di Speranza.
Grazie per l’attenzione.
Lucia Speranza
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