Triangle è il nome della fabbrica di camicette di New York che andò in fiamme il 25 marzo del 1911, provocando la morte di 146 lavoratori, in stragrande maggioranza donne (123), tra cui molte immigrate italiane. A questo tragico evento si ispirano la Giornata internazionale delle donne e il bel documentario di Costanza Quatriglio, vincitore del Premio Cipputi al Torino Film Festival 2014.
Triangle racconta e riflette un secolo di drammi e storie della condizione operaia: dal rogo nella fabbrica newyorkese del 1911 fino al crollo di Barletta del 2011.
In una società che ha smarrito il senso del lavoro come valore e come diritto inalienabile, è una riflessione lucida, attenta, accorata, stilisticamente importante. Ha scritto Film Tv del documentario di Quatriglio, che Rai Storia manda in onda domani sera alle 22.30: ” Il punto di vista inedito di chi vive sulla propria pelle la necessità di un nuovo inizio che ponga al centro la persona, i suoi desideri e le sue aspirazioni. Benché la parte contemporanea del film appaia un po’ più convenzionale, il lavoro di ricerca e di montaggio “a specchio” delle immagini d’epoca, quelle appunto del Triangle e delle operaie dei primi del Novecento, è impressionante. A bruciare maggiormente però non è l’idea estetica, quanto il parallelo tra due eventi così lontani nel tempo. Oggi chi lavora muore a colori, ma rispetto a ieri sembra l’unica differenza.” Da vedere.
Non sono in molti a ricordare che PIF, al secolo Pierfrancesco Diliberto, divenuto popolare come inviato speciale de Le Iene, un passato cinematografico ce l’aveva, prima dell’exploit come regista. È stato assistente alla regia di pezzi da novanta del cinema italiano, come Franco Zeffirelli (con cui ha lavorato in Un tè con Mussolini nel 1999) e Marco Tullio Giordana ( I cento passi, 2000). È questo il background in cui fiorisce, tredici anni dopo e dopo l’esperienza televisiva, La mafia uccide solo d’estate, film fondamentale perché dimostra come si possa parlare di mafia e realizzare un’opera di grande impegno civile, anche restando nei toni e nei registri tipici della commedia.
La pluripremiata pellicola (due David di Donatello, European Film Award come miglior film commedia, Nastro d’argento per la regia e il soggetto, miglior opera prima al Bari International Film Festival, racconta a mo’ di diario, attraverso i ricordi d’infanzia del protagonista, in toni spesso paradossali e ironici, la sanguinosa stagione dell’attività criminale di Cosa nostra a Palermo dagli anni settanta fino agli anni novanta. Ne è protagonista lo stesso Diliberto con Cristiana Capotondi, Claudio Gioè e Ninni Bruschetta.
Domani sera, su RaiMovie alle 21.10. Da non perdere.
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