Cinemadessai | Alain Delon bello e maledetto nella Prima notte di quiete

Print Friendly, PDF & Email

OGGI
Valerio Zurlini è un autore che andrebbe riscoperto, che al cinema ha dato assai più di quanto non abbia ricevuto (basti ricordare che due ambiziosi progetti, Guendalina e Il giardino dei Finzi Contini) sono poi stati girati da altri, rispettivamente Lattuada e De Sica.
Stilisticamente ineccepibile, rigoroso, crepuscolare, amava misurarsi con progetti di caratura notevole: l’ultimo suo film fu la trasposizione cinematografica del romanzo di Dino BuzzatiIl deserto dei tartari, la cui atmosfera beckettiana Zurlini riproduce alla perfezione.
Particolarmente emblematico della sua cinematografia La prima notte di quiete (1972) che RaiMovie mette in onda alle 2.55, nella notte tra domenica e lunedì. Racconta la storia di un giovane ma disilluso professore (Alain Delon, che offre una grande prova) che insegna con metodi poco convenzionali e s’innamora di una sua allieva, in una Rimini piovosa e grigia. “È un film impudico – disse Zurlini de La prima notte di quiete – , come tutti i film che possono dare la sensazione di una confessione al limite del nichilismo.” Da non perdere.
Il cast è completato da Salvo Randone, Giancarlo Giannini e Sonia Petrova. Il film venne apprezzato molto sia da parte della critica, che lo giudicò tra i migliori film italiani degli anni Settanta, che da parte del pubblico. L’immagine di Delon e il suo cappotto doppio petto di cammello, la sigaretta fra le labbra e la barba di tre giorni, rimarrà nella mente di tutti (e nei cuori del pubblico femminile) per molti anni.
La Rai rende disponibile La prima notte di quiete anche in streaming, a questo indirizzo web.
DOMANI
Ci sono titoli di film diventati proverbiali, grazie al successo che riscossero alla loro uscita. Una sorte che è toccata a Dino Risi, quando nel 1956, alla vigilia del boom economico, girò Poveri ma belli, che Tv2000 manda in onda domani sera, alle 22.05.
La pellicola riscosse uno straordinario successo sia di critica che di pubblico, spingendo alla popolarità gli interpreti (Renato Salvatori, Maurizio Arena, Marisa Allasio, Lorella De Luca) che divennero tutti i divi del momento.
La storia racconta di amori contrastati e della rivalità di due giovani che s’invaghiscono della stessa ragazza, ne vengono respinti, e poi si innamorano di due sorelle.
Il tono è piacevole, ma non leggero, la lezione neorealista aleggia costantemente su questa commedia che tratteggia personaggi che diventeranno successivamente icone e maschere di tanta parte del cinema italiano. La morale è che si può essere felici anche se non si è ricchi, se si impara ad accontentarsi.
[Cinemadessai è una nuova rubrica di Lettere Meridiane: consigli quotidiani per godere al meglio della programmazione cinematografica in tv. Le Lettere Meridiane dedicate a Cinema per sempre non vengono distribuite sul consueto circuito di gruppi Facebook ma soltanto sul blog, sulla pagina Facebook di Lettere Meridiane, sulla Pagina del Festival del Cinema Indipendente di Foggia, sul diario facebook dell’autore, Geppe Inserra, e sul gruppo Amici e Lettori di Lettere Meridiane. Per non perderne neanche una, diventate fans delle pagine o iscrivetevi ai gruppo, cliccando sui relativi collegamenti.]

Views: 31

Author: Geppe Inserra

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *