Mentre il presidente della federazione calcistica, Tavecchio, annuncia la possibile riduzione delle squadre di seria A (“campionato a 18 squadre”), con possibili ripercussioni a cascata anche sulle serie minori (“102 squadre professionistiche sono troppe, non possiamo permettercelo”) ecco che scoppia l’ennesimo bubbone sui conti delle società.
A farlo esplodere è stata una inchiesta del settimanale L’Espresso. La questione riguarda riguarderebbe le fideiussioni facili che diversi club di serie A, B e Lega Pro hanno stipulato con una compagnia di assicurazioni inglese con sede in Liechtenstein, la Gable, sull’orlo del fallimento.
La società, quotata in borsa, è sull’orlo del fallimento. Dopo che il valore delle sue azioni ha perduto 90 punti in un anno, la società ha annunciato qualche giorno fa l’intenzione di ritirarsi dalla borsa.
Il club maggiormente esposto è la Sampdoria, cui la Gable non ha prestato soltanto la fideiussione, ma anche una garanzia a copertura dei debiti contratti dal sodalizio genovese durante il calcio mercato.
La Regione maggiormente colpita dal fenomeno sembra essere invece la Puglia, area in cui quello della Gable era un nome già tristemente noto. La compagnia inglese era finita infatti al centro di violente polemiche per una fideiussione a copertura di un’anticipazione di 9 milioni di euro, ricevuta dall’impresa appaltatrice dei lavori di costruzione dell’Interporto di Bari, per conto della Regione Puglia.
In questo caso la Gable potrebbe essere stata essa stessa vittima di un raggiro, in quanto la fideiussione è risultata contraffatta: a dipanare l’intricata matassa sarà la magistratura.
Chissà come finiranno invece le cose sul versante calcistico. Anche se Gable ha fatto sapere che onorerà tutti gli impegni assunti, secondo diversi commentatori gli uffici che dovevano vigilare non lo hanno fatto a dovere, consentendo che decine di squadre potessero iscriversi al campionato con fideiussioni a dir poco dubbie (c’è però un comunicato di Lega Pro che afferma l’esatto contrario). Altri casi si erano verificati prima delle iscrizioni al campionato: il Pisa (in B), Siena, Lucchese e Paganese (Lega Pro) avevano presentato polizze con società ungheresi e bulgare, bloccate dalle Covisoc perché non avevano requisiti richiesti dall’Ivass, l’ente di vigilanza. Non è successa la stessa cosa nel caso della Gable. Tante le squadre pugliesi coinvolte. Per quanto riguarda la serie B, L’Espresso ha fatto il nome del Bari.
Per quanto guarda la Lega Pro, il girone i cui club hanno fatto maggiormente ricorso ai servizi della compagnia inglese, è proprio quello C, in cui milita il Foggia. Le squadre di Lega Pro i cui nomi sono stati svelati dall’Espresso sono venti, dieci delle quali soltanto nel Girone C.
Si tratta di Akragas, Casertana, Fidelis Andria, Fondi, Matera, Melfi, Messina, Reggina, Siracusa e Taranto. Le dieci compagini non rischiano nulla dal punto di vista sportivo, ma molto da quello finanziario, perché potrebbero trovarsi prive di garanzia. Per le società di Lega Pro, la fideiussione richiesta ammonta a 350.000 euro.
Lega Pro intanto butta acqua sul fuoco. Sulla vicenda ha emesso un comunicato in cui si legge che l’ Ivass aveva confermato a Lega Pro che Gable Insurance AG, con sede in Liechtenstein, risultava abilitata ad operare in Italia in libera prestazione di servizi nel ramo 15 e quindi abilitata al rilascio di fideiussioni/garanzie a prima richiesta necessarie per l’iscrizione al campionato.
“Il divieto alla Gable di concludere nuovi contratti e di rinnovare e/o concedere proroghe sui contratti in essere, comunicato da Ivass in data 16 settembre 2016 – aggiunge l’ufficio stampa dell’ente calcistico-, non inficia la validità dei contratti stipulati in data antecedente al 9 settembre 2016. Preme, peraltro, precisare come nel testo delle garanzie sia prevista la possibilità di richiedere controgaranzie a soggetti terzi diversi dalla società dirette, appunto, a garantire la somma oggetto della fideiussione. Ad oggi, pertanto, salva diversa ed ulteriore comunicazione da parte della Financial Market Authority del Liechtenstein, non v’è ragione per la quale debbano esser sollevate criticità che ad oggi non sono di fatto state segnalate dalle competenti autorità di controllo.”
Il comunicato è inteso a raffreddare gli animi, ma non esclude che la tempesta stia arrivando…
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