I lavori per la costruzione del secondo casello autostradale nella zona industriale di Incoronata (Foggia) |
Salvatore Castrignano, coordinatore provinciale dell’associazione Welfare & Lavoro, nonché esperto di questioni che riguardano lo sviluppo (in passato è stato segretario provinciale della Cgil e coordinatore dell’ufficio della Provincia preposto a Capitanata 2020) ha scritto la stimolante riflessione che segue sull’esito del Patto per la Puglia e più in generale sul ruolo che in esso ha avuto la progettualità a suo tempo elaborata per Capitanata 2020. Concordo con Salvatore: senza quei progetti, senza quella visione del futuro, senza l’intenso e qualificato lavoro di concertazione che si portò avanti all’epoca, a Palazzo Dogana, con ogni probabilità i risultati per la Capitanata sarebbero stati ancora più grami. Ma è una stagione che appartiene ormai al passato: basti pensare alle fine miseranda che ha fatto il Pattodifoggia, costretto a chiudere i battenti per la morosità dei soci fondatori.
Il punto è che i tavoli di Capitanata 2020 sono stati l’ultimo barbaglio di una stagione della concertazione che, intrapresa dalla Provincia presieduta da Antonio Pellegrino, e portata avanti con modi diversi ma analoga sostanza dai presidenti successivi, Carmine Stallone e Antonio Pepe (con il supporto decisivo dei rispettivi assessori, ovvero Matteo Valentino durante la presidenza Pellegrino, Franco Parisi, durante quella Stallone, Leo Di Gioia e Pasquale Pazienza con Pepe), è oggi del tutto conclusa. Peggio ancora, è stata soppressa la Provincia, che quella stagione aveva ispirato e sorretto, interpretando al meglio la sua funzione di ente intermedio con compiti di area vasta. Va naturalmente ricordato l’apporto decisivo che a quella costruzione programmatica hanno dato gli altri attori della concertazione: Cgil, Cisl e Uil, le associazioni di categoria con in testa Confindustria Foggia, la Camera di Commercio, le altre istituzioni locali con il comune capofila, il Comune di Foggia.
È quello spirito che va ritrovato, per mettere a punto modelli nuovi, e soprattutto reinventare la concertazione, in un momento in cui l’humus profondo della cultura che la sosteneva è stata completamente perduto dalla sinistra, fatto a pezzi dalla spinta neocentralistica del premier Renzi.
Ecco la bella riflessione di Salvatore Castrignano.
(g.i.)
Il più positivo recente esito (per la Capitanata) del Patto per la Puglia, con le sue articolazioni aggiuntive, è, in definitiva, soprattutto il successo evidente e meritato della pianificazione strategica di area vasta 2006-2013, nota con l’acronimo “Capitanata 2020”. Ovvero il riconoscimento dell’importanza di quella stagione di programmazione delle priorità progettuali iniziata nel dicembre 2003, con la piattaforma di CGIL CISL UIL, che mi onoro di aver elaborato, contribuito a definire nella forma condivisa, fatta diventare strumento promotore di una progettualità di sistema acquisita da tutti i soggetti del territorio nella Cabina di Regia di Capitanata 2020, culminata nel 2008 con la presentazione del Masterplan dei progetti alla Regione Puglia, dopo aver attraversato fasi di approfondimento, animazione territoriale, mobilitazione e condivisione inter-istituzionale.
Una pagina unica, quella, per la storia del nostro territorio, che oggi rappresenta un valido punto di forza per farci guardare avanti più fiduciosi.
Ed era proprio confidando nella possibilità di acquisire l’attuale (parziale) obiettivo raggiunto la ragione e la speranza che personalmente ho più volte riposto nelle riflessioni propositive e nei rilanci che ho insistito in vario modo a condividere attraverso le tante iniziative promosse nei trascorsi 6 anni dalla Associazione Lavoro&Welfare in Capitanata, i numerosi interventi sulla stampa territoriale, lo stesso impegno lavorativo quotidiano che dal 2010 in avanti ho cercato di profondere quotidianamente presso la Provincia, in particolare nei settori Infrastrutture e sviluppo e politiche del lavoro.
Naturalmente si tratta di un discorso che merita un approfondimento serio e complessivo… nonché valutazioni ulteriori su quanto altro, rispetto alle risorse del Patto per il Sud, è stato finanziariamente “coperto” in aggiunta dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Bisogna presto, invero, entrare nel merito della rispettiva progettualità e capirne il reale stato dell’arte ai fini della cantierabilità degli interventi proposti.
Confesso di non aver mai compreso pienamente né accettato il fatto che, ogni qualvolta ed a chiunque ho indicato, sin dal 2008 e forse anche prima, nella “best practice” di Capitanata 2020 una strada ed una storia da intendere nel suo valore di sistema e da diffondere come “scuola” nei suoi particolari per ciò che può offrire in quanto modello da seguire, prevaleva la sensazione di parlare ad interlocutori, politici ed istituzionali, sordi. Sembra che il contesto sia cambiato, anche per fattori ed automatismi oggettivi, e spero che ora non vi siano rigurgiti di disattenzione. Staremo a vedere…
Comprendere bene e riuscire a far rivivere in altre articolazioni gli obiettivi ed il percorso di Capitanata 2020 mi sembra di vitale importanza per realizzare e far esplodere pienamente le grandi potenzialità della nostra terra. E sarebbe tantissimo.
Salvatore Castrignano
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